di Luigi De Magistris
Fonte: Cronache di Napoli
Le prossime regionali in Campania rappresentano la tomba di un bipolarismo che è solo ormai funzionale ad un sistema di potere e a far disaffezionare sempre di più la gente alla politica.
Il centro-destra con le elezioni alle porte non ha ancora il candidato, dilaniato da lotte intestine, e non ha nemmeno la forza e l’intelligenza di approfittare di un centro-sinistra a dir poco imbarazzante.
Tramontata la possibilità del terzo mandato da presidente della regione per Vincenzo De Luca sembrava prefigurarsi la strada ad un campo largo con una postura di apparente innovazione.
De Luca perde la sua battaglia personale in corte costituzionale ma non si arrende e abbaia politicamente alla possibilità dello schieramento di un terzo polo, dicendo il peggio possibile del suo partito e soprattutto del candidato in pectore Roberto Fico.
Fico & C. si spaventano, il coraggio tra l’altro non è tra le loro virtù, cadono nella trappola, e vanno a trattare con quello che definivano nel peggiore dei modi: il vecchio della politica, il capo dei cacicchi, l’uomo del sistema.
Nell’accordo, chiuso da Conte e Schlein, con Ruotolo e Sarracino che fanno da guardoni, vince De Luca che, in caso di vittoria del centro-sinistra, sarà il vero presidente della regione senza nemmeno la responsabilità di esserlo formalmente. Ottiene due assessorati, tra cui quello alla sanità che è di gran lunga il più importante, incarichi di sottobosco politico, continuità amministrativa e lo scranno di segretario regionale del pd campano per il figlio Piero.
Un successo strepitoso.
Cade a questo punto la sua pregiudiziale su Fico ma non viene meno la sua disistima per Robertino e per il suo fido alleato Manfredi, il sindaco latitante. Perché Fico e consorteria accettano una resa così imbarazzante? Per paura di affrontare una competizione elettorale contro De Luca che è un animale politico di razza e perché a loro interessa solo vincere ma della Campania e della sua gente a Fico e alleati non importa un fico secco.
Da mesi discutono solo di poltrone, incarichi, ruoli, alleanze: non una parola sul programma e sui bisogni, i sogni, le aspettative e i diritti del popolo campano.
Il centro-sinistra può anche quindi vincere le elezioni ma ha già perso perché ha costruito la tomba della politica e soprattutto dell’etica pubblica in politica, provocando maggiore rassegnazione e sfiducia tra la gente.
Il candidato Fico, quello che in un lontano passato parlava, a parole, di rivoluzione in politica diventa una foglia di fico.
È per ora il candidato di una coalizione che va da De Luca a Mastella, da Renzi alla famiglia Cesaro, proprio lui “Giggino a purpetta”, da una pseudo sinistra da stampella ai peggiori esponenti del sistema della politica territoriale.
Basta andare a vedere cosa diceva il partito di Fico su Mastella, De Luca, Renzi, Cesaro e il PD campano per capire la totale incoerenza e assenza di credibilità.
E Manfredi sullo sfondo che fa da collante del sistema.
Ma è una colla che non reggerà perché questa operazione che è la “tomba della politica sana” non farà altro che rafforzare gli anticorpi democratici e produrrà al più presto una reazione che spazzerà via questa politica di sistema che ha distrutto le potenzialità della nostra terra.
Per ora però ha vinto De Luca e ha perso la questione morale.
Quindi smettetela di parlare di onestà e moralità pubblica perché sono offese alla dignità delle persone e della stessa politica.









