Riservato e schivo, non cerca mai le telecamere. Lavora in silenzio. E talvolta, arriva a tarda sera a cena, stremato. E’ il dottor Franco Zappia, primario dell’Unità di Chirurgia dell’ospedale di Vibo. Spesso salva vite in silenzio, a meno che non siano agli altri a rendere pubblico il suo straordinario operato e quello dell’equipe che lo sostiene. Anche nel caso del piccolo, rimasto gravemente ferito al parco urbano, è stato così. A riferirlo questa mattina alla Gazzetta del Sud, è il vescovo di Mileto che ha sentito l’equipe del Bambin Gesù, dove il piccolo è stato poi trasferito.
“Mi ha telefonato il primario – racconta il vescovo – e senza giri di parole mi ha detto che l’operato del dottor Zappia è stato determinante: senza lo straordinario intervento dei medici di Vibo, Francesco non avrebbe avuto scampo. Il dottor Cecchetti mi ha pregato di dire ai suoi colleghi dello Jazzolino che hanno eseguito un intervento splendido, di primaria importanza, che ha consentito di eseguire la successiva operazione”.
Intanto sull’incresciosa vicenda, aumentano gli interrogativi. A cominciare da quello legato alla regolarità dei giochi, all’interno del parco urbano, con cui il piccolo si intratteneva quando si è visto schiacciare da una trave.









