Provincia di Cosenza, il concorso “truccato” dei dirigenti: ecco chi sono i vincitori annunciati. Ritorna il cerchio magico

Provincia di Cosenza, il concorso dei dirigenti già scritto

Alla Provincia di Cosenza il concorso per 4 dirigenti sembra avere un epilogo già scritto. Non servono sfere di cristallo: i corridoi dell’ente sussurrano i nomi da settimane. Giovanni De Rose (ora e sempre fedelissimo della famiglia Occhiuto come si evince anche dalla foto in basso), Gianni Amelio (ingegnere), Giuseppe Merante e il tenente colonnello Rosario Marano, comandante di quella gran “barzelletta” che è la polizia provinciale, fido accompagnatore della Succurro. Una specie di guardia del corpo… Quattro figure che già oggi occupano posti di vertice nell’amministrazione e che, con il bando pubblicato, si avviano ad essere “stabilizzati” a tempo indeterminato.

Il concorso, formalmente una selezione pubblica per esami, è in realtà una procedura riservata al personale interno con almeno 36 mesi di servizio dirigenziale negli ultimi cinque anni. Ma qui nasce l’anomalia. La norma nazionale prevede infatti che solo il 50% dei posti possa essere riservato agli interni, garantendo l’altro 50% all’accesso dall’esterno, nel rispetto del principio costituzionale dell’imparzialità e dell’apertura della Pubblica amministrazione. A Cosenza invece, con una interpretazione che definire discutibile è poco, tutti e quattro i posti sono stati blindati per gli interni.

Il risultato? Un concorso cucito su misura per chi già siede dietro la scrivania, con requisiti tarati sulle biografie professionali dei candidati interni, escludendo di fatto chiunque altro. Nessuna reale competizione, nessuna occasione di apertura, nessuna possibilità per giovani dirigenti o professionisti qualificati che avrebbero voluto misurarsi in un concorso trasparente.

Come se non bastasse, questo concorso è stato bandito ed è calendarizzato in piena campagna elettorale per le regionali, con la presidente della Provincia candidata nelle liste di Roberto Occhiuto. Una tempistica che trasforma la procedura in un vero e proprio concorso-truffa elettorale, utile a garantire stabilizzazioni e pacchetti di consenso. E Robertino che approva tutto ciò!

Ecco che ritorna il cerchio magico della Succurro e di Occhiuto. Tutti lo sanno, nessuno lo dice ufficialmente. Ma a Palazzo XV Marzo, sede della Provincia, la certezza circola come una moneta di scambio: i vincitori sono già noti, le prove scritte e orali non cambieranno nulla.

Siamo al paradosso. Una procedura che sulla carta dovrebbe garantire selezione e trasparenza diventa l’ennesimo concorso “a porte chiuse”, un rituale di facciata dove il risultato finale è deciso in partenza. E i cittadini, ancora una volta, restano spettatori di una gestione opaca che trasforma le regole della Pubblica amministrazione in un teatrino a beneficio di pochi eletti.

Ormai la Provincia viene utilizzata come proprietà privata dei coniugi Succurro per soddisfare i propri bisogni, in ogni senso! Dopo la cognata nella sua segreteria e gli affari col e del maritino, oggi la Provincia è utilizzata per stabilizzare il cerchio magico e far eleggere la first lady alla Regione!