Calabria 2025. Qui Provincia di Cosenza. Ecco chi sono i dirigenti che vinceranno i concorsi truccati da Rosaria Succurro

Ormai lo sanno tutti. Alla Provincia di Cosenza, in chiave campagna elettorale, la presidente Rosaria Succurro ha dato il via ad una serie di concorsi truccati che servono solo per stabilizzare a tempo indeterminato alcuni fedelissimi del cerchio magico di Occhiuto e della signora Succurro. Tra di loro, ve ne segnaliamo tre che sono tutto un programma: Giovanni De Rose, Gianni Amelio e Gianluca Morrone. Manca Giuseppe Meranda, ma confidiamo di fornirvi presto anche il suo “ritratto”. Lo accoppieremo a quello del ridicolo comandante della polizia provinciale Rosario Marano, facilmente riconoscibile perchè è quello che segue come un’ombra la Succurro. Un po’ di pazienza…

GIOVANNI DE ROSE 

Giovanni De Rose è ormai un “colletto bianco” collaudato, dall’alto dei suoi 53 anni. Dopo il diploma si trasferisce a Firenze, dove consegue la laurea in Giurisprudenza nel 1997. Qualche anno più tardi, nel 2001, ottiene l’abilitazione alla professione forense e inizia la carriera da avvocato libero professionista,

Giovanni però ama la politica e l’intrallazzo e si avvicina a Ennio Morrone, politico in auge in quegli anni e riceve come ricompensa prima un incarico di consulenza esterna per l’Assessorato al Personale della Regione Calabria e poi una poltrona di assessore nella Giunta Perugini nel 2006. Finita l’era di Perugini entra nelle grazie di Occhiuto il Cazzaro (Mario) e nel 2011 viene chiamato a fare il capo segreteria. Occhiuto capisce che Giovanni ha sete di potere e di soldi e in cambio del suo silenzio gli distribuisce posti di dirigente sia al Comune che alla Provincia. In parallelo, dal 2015 al 2016 siede nel Consiglio di Amministrazione di ALESSCO, l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile della Provincia. Giovanni è lanciatissimo e passa 10 anni a navigare nell’oro della “poltroneria” bruzia.

Il passaggio più rilevante arriva nel novembre 2016, quando viene nominato Direttore Capo Dipartimento Amministrativo del Comune di Cosenza, e Dirigente ad interim su personale, bilancio, controllo strategico e di gestione e Polizia Municipale.

Giovanni De Rose

Finita la pacchia ln Comune, il Cazzaro lo vuole con sé alla Regione quando si autocandida presidente, ma la parentesi dura poco perché Salvini gli sbatte la porta in faccia e Giovanni De Rose e costretto a trovarsi un lavoro. Nel 2021 si trasferisce al Tribunale di Firenze, dove per circa un anno ricopre il ruolo di direttore di cancelleria della terza sezione penale, della Corte d’Assise e dell’Ufficio Misure di Prevenzione. La scrivania gli sta stretta, la politica è tutto per lui e perciò chiede a Occhiuto di sistemarlo nelle grazie di Rosaria Succurro alla Provincia. Accontentato. Nel 2022 De Rose rientra in Calabria per assumere l’incarico da “esterno” di dirigente alla Provincia di Cosenza, dove lavora tuttora. Oggi riceve la notizia che verrà stabilizzato come dirigente di ruolo nell’ultimo tragicomico concorso della Succurro!

GIOVANNI AMELIO 

Giovanni, detto Gianni, Amelio (non è parente del famoso regista), nasce professionalmente come ingegnere civile. Dopo la laurea all’Università della Calabria – dove si forma in progettazione strutturale e gestione dei lavori pubblici – consegue l’abilitazione e apre il proprio studio tecnico a San Giovanni in Fiore, la città d’origine. Qui, a partire dal 2007, inizia un’attività continuativa di libero professionista, occupandosi di progettazione edilizia, direzione lavori e sicurezza nei cantieri. Parallelamente collabora con la ditta di famiglia, Amelio & Ile, attiva nel settore delle costruzioni: un’esperienza che lo mette a contatto diretto con la gestione operativa delle commesse e gli fornisce competenze pratiche nella conduzione di imprese e cantieri.

Negli anni accumula incarichi per vari comuni della Calabria, soprattutto nell’area silana e del Cosentino. Una traccia significativa è quella del 2022, quando il Comune di Cicala gli affida un incarico tecnico attraverso la piattaforma MEPA, con sede professionale dichiarata a San Giovanni in Fiore. Non si tratta di un caso isolato: Amelio figura più volte come consulente tecnico per enti locali, in particolare su opere civili e infrastrutturali.

Il suo nome compare anche in relazione a incarichi con la Regione Calabria, dove viene coinvolto come professionista esterno in attività di supporto tecnico-amministrativo. Nel 2021 riceve un incarico di consulenza dalla società in house del Ministero dell’Ambiente, Sogesid S.p.A., ulteriore tassello che ne consolida il profilo come tecnico di fiducia della pubblica amministrazione. Alcune cronache lo citano anche per esperienze maturate presso il Genio Civile di Cosenza, dove avrebbe collaborato su pratiche edilizie e opere pubbliche, sebbene tali esperienze andrebbero confermate con atti ufficiali.

La svolta arriva nel 2022. Con decreto presidenziale del 14 aprile, la neoeletta presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, affida a Gianni Amelio l’incarico dirigenziale relativo alla gestione dei fondi PNRR e al settore dell’Edilizia scolastica provinciale. A giugno dello stesso anno, l’incarico viene formalizzato e potenziato con la delega diretta sul PNRR e, ad interim, sul settore Edilizia. Si tratta del suo primo incarico come dirigente a tempo determinato, con una posizione “extra dotazione organica”, retribuita con indennità specifica ex art. 110 del TUEL.

Da allora Amelio diventa uno dei volti più visibili della struttura tecnica provinciale. Coordina cantieri di edilizia scolastica, segue il delicato settore della messa in sicurezza degli edifici e gestisce il flusso dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel 2023 viene più volte citato in comunicati ufficiali e articoli di stampa locali come dirigente di riferimento, anche in eventi pubblici promossi dall’Ordine degli Ingegneri.

Alla vigilia del concorso del 2025 per la stabilizzazione di quattro dirigenti provinciali, Gianni Amelio si presenta con un profilo che risponde perfettamente al bando: laurea in ingegneria, incarico dirigenziale conferito con procedura comparativa, oltre 36 mesi di servizio maturati tra il 2022 e il 2025. Restano da verificare formalmente due aspetti: le valutazioni di performance annuali, che devono essere almeno pari a 91/100 negli ultimi tre anni, e la documentazione completa dell’atto di nomina per dimostrare la natura pubblica della selezione originaria…

GIANLUCA MORRONE

Gianluca Morrone, 50 anni, ingegnere di Rende e funzionario della Provincia di Cosenza, dal 2022 è stato incaricato da Rosaria Succurro come dirigente alla Viabilità. Una nomina che già allora fece discutere e che oggi, con l’aria di campagna elettorale che soffia forte, torna a fare rumore. Perché a Cosenza le coincidenze non esistono. Nel bel mezzo della corsa alle urne, la Provincia ha pensato bene di nominare quattro nuovi dirigenti. Tra questi, proprio Morrone, ingegnere catapultato ai vertici della macchina burocratica dell’ente.

La tempistica parla da sola: mentre i partiti scaldano i motori per le urne, l’amministrazione provinciale trova il tempo e le risorse per “scegliere” figure apicali, blindandole con contratti e deleghe strategiche. Non un dettaglio, ma un messaggio politico chiaro. Perché a Cosenza, si sa, il controllo degli uffici vale più di mille comizi.

Il settore affidato a Morrone non è di secondo piano: Viabilità, Trasporti, Pianificazione territoriale, cioè i nodi cruciali di un territorio che vive di strade dissestate, cantieri mai conclusi e scelte urbanistiche che pesano sul futuro. Un pacchetto di potere e responsabilità messo nelle mani giuste al momento giusto.

In un ente che da anni lamenta carenze di personale, ritardi nelle stabilizzazioni e bilanci sempre più fragili, la priorità non è stata risolvere i problemi strutturali, ma piuttosto garantire nuove poltrone. E il caso Morrone diventa così il simbolo perfetto di un sistema che non conosce crisi: quello delle nomine a orologeria, utili più alle campagne elettorali che ai cittadini. Il dubbio sorge spontaneo: si tratta di un’operazione di efficienza amministrativa o di un regalo pre-elettorale confezionato in Provincia? La risposta, a giudicare dai fatti, sembra scontata. Perché ancora una volta la politica cosentina conferma il suo marchio di fabbrica: gli incarichi non seguono il merito, ma le convenienze del momento.