di Riccardo Colao
Fonte: L’Italiano
PRIMO TEMPO – Chi si è sperticato nel criticare le scelte di mister Aquilani, chi era deluso dalle precedenti prestazioni, ha ricevuto la degna e adeguata risposta. Il trainer romano (e romanista) ha optato per un 3-4-1-2 che ha creato sin da subito non pochi problemi alla “Reggia”. Le Aquile han preso in mano le redini del gioco elevando una fitta rete di controllo a centrocampo e mantenendo un buon possesso palla che, dopo un “tran-tran” da una parte all’altra delle due metacampo e qualche occasioncina creata senza troppe convinzioni, si è sbloccata al 30′.
Sostanzialmente la vera partita è iniziata solo dopo il vantaggio del Catanzaro quando un tiro del fluidificante Cisse è stato deviato dalla coscia di Gondo nella rete difesa da Motta che ha cercato di evitare l’autogol con scarsi risultati. Cisse è stato anche applaudito all’11′: ha difeso bene un pallone nelle vicinanze della bandierina per poi superare Papetti “statua di sale” con un tunnel magico… e l’esplosione dei tifosi giallorossi ha sottolineato la prodezza mentre abbiamo rivisto qualcosa che sapeva fare bene gente come Pelè… Dopo l’episodio si infortuna Rozzio e viene sostituito – per i granata – da Libutti.
Il “Catanza” aveva avuto almeno altre due ricche opportunità per passare per primo in vantaggio. La prima con Oudin al 20′ il cui tiro esce fuori di poco, la seconda con Iemmello che regala a Favasuli una palla micidiale purtroppo ribattuta. Sulle ali del vantaggio i Giallorossi continuano a correre alla bersagliera e danno l’impressione di voler e poter chiudere con un raddoppio. Cinque minuti e poi… così cantava Maurizio Arcieri … e questa volta non è un jet a partire ma un bolide di Manuel Marras che si ritrova scodellata una palla respinta dalla difesa “aquilana” sul piede. Lui calcia verso la porta catanzarese. Registriamo quattro maglie granata oltre l’indefinibile e impercettibile linea del fuori gioco. Tre sono matematicamente ed effettivamente davanti a qualsiasi calciatore giallorosso. Pigliacelli è coperto dal “black-out” e non può rendersi conto che quel “pallone-jet” sta per atterrare nel suo spazio aereo e così il pareggio della “Reggia” capo fatto ha. Marras mancava all’appuntamento col brindisi del gol da poco più di due anni e il ritorno alla soddisfazione della marcatura ha il sapore della beffa per il “Catanza”.
La presa peri fondelli del controllo degli addetti Var – arriva dopo la solita manciata di secondi – ed è una sentenza che decide come il gol sia regolare … Turrini indica che bisogna ripartire dalla “palla al centro”. Seguono altri 15 minuti ufficiali e 4 di recupero. Una ventina in tutto di calcio giocato che ripropone gli schemi iniziali con i giallorossi al controllo e la Reggiana “sparviera” veloce e rapida per sfruttare indecisioni o errori degli ospitati. Impressioni generali: un ottimo schema quello di Aquilani e un forte impegno degli uomini disponibili. Non è presente Pittarello dal primo minuto e l’assenza dell’infortunato Pompetti fa pensare a cosa sarebbe oggi questa squadra se lui fosse presente! Da Spezia giunge la notizia del vantaggio duplice della Juve Stabia. Poi tutti negli spogliatoi per il ristoro visto che ancora l’Estate incombe!
SECONDO TEMPO – Aquilani lancia nella mischia Cassandro sin dal primo minuto (rilevando l’ammonito Favasuli che ha giocato un gran primo tempo) e Nuamah al posto di D’Alessandro. I due subentrati si incastrano subito nel meccanismo del modulo “aquilano”. E proprio Cassandro spreca almeno tre occasioni da gol nei primi cinque minuti di gioco. Il “Catanza” appare fortificato e intraprendente ed anche spregiudicato. Ma al trainer non basta e infine al 61′ Oudin lascia la sua postazione al nazionale Liberali. L’ex milanista (dal futuro luminoso) tre minuti dall’ingresso tira e conclude alla sinistra di Motta un’azione che poteva creare non pochi grattacapi alla “Reggia”. Al 66′ è Rover che devia un bolide di Iemmello. Al 68 ci riprova pure Cisse e il pallone lambisce il palo. Un gran bel momento per i Giallorossi che si mettono in mostra con parecchie individualità tra quali quelle di Cisse che ha scatti e movenze da “Perla nera” e ricorda il portoghese Eusebio. Nuamah è un felino… Iemmello e Liberali paiono intendersi alla perfezione. Un gran bel “Catanza” che delizia la platea. E la “Reggia”? Arretra nella sua metacampo e si difende per poi avventarsi come un ghepardo in avanti appena possibile, quando può sfruttare l’errore o l’indecisione degli ospitati. Al 72′ Liberali ritenta ancora due volte. Annotiamo e prendiamo spunto da queste azioni per rimarcare come stia crescendo l’azione corale dei calabresi poi – come purtroppo accade nel football – va in gol la Reggiana (la squadra che ha osato di meno e che in quanto possesso palla ha ben poco da stare allegra). La marcatura appare irregolare per la posizione di fuorigioco al momento del cross di Pozzolan che favorisce la rete di Lambourde da poco subentrato al posto di Tavsan). Anche sta volta il Var accerta che non esiste fuori gioco e la “Reggia” ribalta il risultato.
La gioia dei “granata” dura ben poco. Nemmeno 60 secondi. Sempre Cissè “o rey della giornata” a compiere il miracolo del pareggio. Calcia una punizione da una distanza abissale… ben quindici metri ancora dietro il limite dell’area di rigore. La parabola è di quelle strabilianti e il pallone si incunea nel sette rimbalzando alle spalle di Motta. E’ il gol strepitoso, un “gollazzo” della “Perla Nera” che riequilibra le sorti dell’incontro. Tuttavia le emozioni non sono esaurite. Il match è palpitante, emozionante… neppure avesse scritto la trama Agata Christie… Pigliacelli poi salva il risultato con la mano sinistra e slancio acrobatico alla “Enrico Toti” su incursione dello scatenato Lambourde imbeccato da Pozzolan… Lo stesso poi serve Novakovich e anche lui sfiora il tris… Catanzaro e Reggiana si affrontano con coraggio straordinario che supera persino la stanchezza accumulata… Squadre allungate e colpi di genio da una parte e dall’altra. Chi ha pagato il biglietto porta il ricordo di un buon investimento del proprio danaro perché si è divertito ed emozionato. Ma i tempi regolamentari non sono sufficienti e allora sono assegnati altri 6 minuti di recupero che portano così a 100 il totale di gioco complessivo. Il fischio finale di Turrini sancisce il “pari e patta” e lo stop ai brividi di giornata.
CONCLUSIONI – Ritmi altissimi per un partitone di serie cadetta. Risultato in bilico e finale aperto sino alla conclusione. Nessuna delle due squadre avrebbe voluto accontentarsi del pareggio. Importante aver visto finalmente una formazione, quella giallorossa capace di imbastire tante azioni sia in termini di quantità che di qualità. Il 63% di possesso palla è di per sé un indizio importante che parla chiaro su quanto visto nel match odierno. Aquilani pare aver finalmente trovato il bandolo della matassa e anche se non è arrivata la prima vittoria non v’é dubbio che si tratti solo di saper ancora attendere. A La Spezia la Juve Stabia ha piegato gli aquilotti per 3 a 1. Dunque è il “Catanza” il nuovo “mister X” con un poker di pareggi e 4 punti in classifica. Ci sarebbe da aggiungere qualcosa sulle decisioni del Var per commentare con semplicità: “ma a parti invariate – visti i precedenti – se i gol fossero stati catanzaresi…sarebbero stati convalidati?“. Lo chiediamo per i tanti amici lettori che hanno subissato la redazione per protestare… (ma non era meglio quando non c’era il Var?).
Arrivederci al Ceravolo… dove venerdì 26 prossimo venturo arriva proprio la Juve Stabia. Magari saranno proprio le Vespe a rischiare di spezzare la quaterna dei pareggi? Giallorossamente vostro!
Riccardo Colao









