Eccoci qua… finalmente il grande giorno è arrivato. La discesa in campo “diretta” del già condannato Giuseppe Scopelliti alias Peppe Dj, padrone della Calabria e di Reggio fino a che lo stato non lo ha… fermato, è finalmente realtà! Eh sì infatti l’altro giorno al Teatro Lucianum di Reggio Calabria si è consumato il “grande ritorno al passato” di Peppe Dj Scopelliti.
Acclamato dai suoi fedeli e seguaci camerati (un po’ pochini a dire il vero) salendo sul pulpito ha dato vita al suo “romantico” discorso quasi emozionato e ha ufficializzato l’appoggio al grembiulino Sarica alle regionali nella lista della Lega. Peppe Scopelliti lo sa bene che si sta giocando molto con questa campagna elettorale ma non perché – come dice – vuole sostenere Occhiuto ma la verità è che lo fa perché vuole rientrare nell’agone politico. Vuole tornare a comandare, a gestire, a farsi tirare dalla giacchetta e sa che l’unico modo è quello di fare uscire Sarica primo nella lista della Lega contro Mattiani per dimostrare che lui ha il consenso e magari sperare in un seggio al Senato alle prossime Politiche per arrivare alla pensione.
Scopelliti però quel giorno ha capito che è in difficoltà perché a parte le prime file con i suoi soldati-camerati che non hanno un solo voto (vedi Demi Arena, Franco Zoccali, Daniele Romeo, Peppe Agliano, Walter Curatola) nelle retrovie ad assistere alla incoronazione di Franco Sarica vi erano molti ottantenni e qualche amica “costretta” a occupare la sedia. Insomma questa grande potenza di fuoco che ci si aspettava non è arrivata. Come non sta arrivando quel grande consenso che lo stesso Scopelliti si auspicava. Infatti la gente se davanti si dimostra disponibile a votare Sarica e la Lega, dietro le spalle è subito pronta a cestinare i facsimili e maledire la Lega per tutti i danni che ha fatto al Sud. Reggio #nonsilega e questo Scopelliti avrebbe dovuto saperlo: adesso sono fatti, anzi cazzi, suoi…









