In Calabria viene sottoposto a censura uno spettacolo di Stefano Massini al Kaulonia Tarantella Festival e nessuno, proprio nessuno, ha nulla da ridire. Ieri al Festival Sciabaca organizzato dalla Rubbettino editore c’ è stato l’epico primo incontro tra Occhiuto e Tridico sullo stato della cultura in Calabria. Nessuno dei due ha fatto cenno a questo episodio di censura che già si conosce da fine agosto perchè è stato denunciato dal sito www.ciavula.it.
Oggi l’episodio viene ripreso dal sito di Repubblica on line con un articolo di Alessia Candito: “Massini cancellato da un festival nella Calabria che va al voto”. Il sottotitolo: “L’evento è stato estromesso per problemi di finanziamenti (n.d.r. e come no) pochi giorni dopo le dimissioni del presidente Occhiuto. Stop anche ad altri talk impegnati. Confermato invece il cachet di Morgan che dal palco ha detto che “il fascismo ha fatto anche cose buone”…
I fatti sono molto chiari. Il Comune di Caulonia ai primi di luglio, quando ancora Occhiuto non si era dimesso, invia alla regione Calabria il programma del Kaulonia Tarantella festival per ottenere il finanziamento come grande evento. Viene pubblicato il programma ai primi di agosto e nel cartellone risulta sia lo spettacolo di Stefano Massini, sia la presenza di Francesca Albanese e quella di Flavio Lotti. Lo stesso Stefano Massini sulla sua pagina social annuncia la presenza al Kaulonia Tarantella Festival per il 21 agosto. Il 4 agosto Roberto Occhiuto presenta le sue dimissioni e la sua ricandidatura per le elezioni autunnali. All’improvviso dal cartellone del Festival spariscono sia lo spettacolo di Massini e sia la presenza di Francesco Albanese e Flavia Lotti. Il comune di Caulonia porta a giustificazione della cancellazione dello spettacolo problemi di carattere finanziario. Eppure il comune amministrato da un sindaco di Forza Italia, la stessa parrocchia di Occhiuto e Cannizzaro, sapeva benissimo che il festival sarebbe entrato nella graduatoria regionale con un contributo di 100 mila euro a cui si aggiungono altre 40 mila euro della città metropolitana di Reggio Calabria.
L’anno scorso il festival fu escluso dalla prima graduatoria dei grandi eventi regionali e successivamente fu recuperato nella graduatoria definitiva. Il consigliere regionale. Salvatore Cirillo fu una pasqua e diede il merito alla vice presidente Giusi Princi prima che traslocasse a Bruxelles: “Ci tengo a ringraziare Giusi Princi che attraverso il suo assessorato è sempre stata attenta alla promozione degli eventi culturali…. bla bla bla “. Quindi la giustificazione della mancanza di soldi fa acqua da tutte le parti e sembra una pezza peggio del buco di fronte ad un caso eclatante di censura.
Ma nessuno dei grandi giornali, giornaletti, siti e contro siti ne parla. Ad eccezione del direttore Giovanni Maiolo di ciavula.it che oggi ritorna sulla questione e scrive giustamente che il programma del Kaulonia Tarantella Festival è stato censurato perché dopo le dimissioni di Occhiuto relatori scomodi non disturbassero la campagna elettorale delle destre per le elezioni regionali. Come stride questo atto di censura con il clima sereno del confronto di ieri tra Occhiuto e Tridico… Un confronto a fior di fioretto, con piccole punzecchiature per far finta di visioni diverse e poi nessun approfondimento sul sistema di potere instaurato da Roberto Occhiuto in questi quattro anni.
Noi l’abbiamo chiamato la Calabria dello spettacolo che attraverso la Calabria Film Commission, l’assessorato alla cultura e al turismo prevede il controllo di tutto con elargizioni di finanziamenti ad eventi, festival, anniversari e celebrazioni. Non si tratta di acquistare il consenso di questo o quell’intellettuale, si tratta di estendere il controllo politico favorendo anche progetti interessanti e positivi. Nella Calabria dello spettacolo di Roberto Occhiuto si va dal Capodanno Rai, al progetto Favuriti, dalla creazione degli studios a Lamezia, con sciupio di milioni su milioni, al Magna Magna Graecia film festival con altrettanto sciupio di denaro pubblico. Si va dal Sandokan televisivo dove si acquistano le scenografie a botta di mezzo milione di euro facendolo passare per opera d’arte alla promessa di un film su Corrado Alvaro. Sta di fatto che mai come in questa competizione elettorale gli intellettuali sembrano spariti dalla scena e occupati in ben altro.
In campo per portare avanti una battaglia di rinnovamento contro questo sistema abbiamo visto solo l’impegno di Gioacchino Criaco, Santo Gioffrè e pochi altri. Poi il silenzio. E tra l’altro pensiamo pure che i post stimolanti di Criaco vengano vissuti malamente dal cosiddetto fronte progressista. Noi non abbiamo mai nutrito fiducia in Pasquale Tridico e tanto piu’ nei partiti e nei personaggi che lo circondano. Purtroppo il silenzio su tanti fatti e su tanti argomenti inizia a darci ragione. Avremmo preferito di essere smentiti. Ma ancora mancano 14 giorni al voto. Pasquale Tridico stupiscici.
PS. Sempre ieri al Festival Sciabaca si è parlato di sostegno alle biblioteche e non si è spesa una parola sul salvataggio del Sistema bibliotecario vibonese che custodisce un patrimonio librario di oltre novantamila libri con molti volumi di grande valore.









