Calabria 2025. “Guerra” senza esclusione di colpi tra la squallida e il Gallo: le ultime da San Giovanni

La sindaca squallida di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, e il marito, Marco a ‘mbroglia, al secolo Marco Ambrogio, in questi ultimi giorni di campagna elettorale stanno facendo cose terribili tra il silenzio generale.

Gli altri due candidati, di sinistra (sic!), Lacava e Nicoletti, stanno brillando per non dire una parola. La politica non si fa così: bisogna avere il coraggio di dire le cose ed agire, altrimenti rimanete pure a casa a fare la calza.

Ieri in Comune (non sono andati al comizio della Meloni pur di raccattare voti) hanno chiamato anche i “morti” per chiedere voti. Nel palazzo di città hanno fatto un vero e proprio comitato elettorale. Senza nessuna vergogna chiedono voti promettendo lavoro. Il comunista con il culo degli altri ha ricevuto gli “Invisibili” e addirittura l’altro gruppo di precari chiamati “I dimenticati” per promettere di mandarli a lavorare non appena termineranno le elezioni e lei – secondo a capu loro… – prenderà posto nei banchi del consiglio regionale o addirittura tra gli assessori “mangianti”.

Qualche anno addietro a questi disoccupati li hanno denunciati perché stazionavano davanti al Comune per chiedere lavoro. Hanno invitato addirittura anche i precari della ex legge 15. A questi ultimi, che sembrano orientati per dare il consenso al Gallo cedrone, il comunista con il culo degli altri ha cercato di dire le balle più colossali: “Siamo noi quelli che vi abbiamo mandati con ‘Calabria Verde”. Ha detto Marco a ‘mbroglia. La guerra con l’assessore all’agricoltura è apertissima e sicuramente lascerà “cadaveri” sul campo di battaglia.

Intanto su muri della città, in barba a tutte le leggi in materia di propaganda elettorale, la regina squallida ha fatto attaccare dei manifesti 6×3 dove annuncia le cose fatte. Parla di cose che lei non sa nemmeno cosa sono. In uno di questi cartelloni dici di aver dato 56 alloggi popolari ma lo sanno anche i muri che quelle case sono frutto delle amministrazioni precedenti, ma lei con la sua faccia tosta non prova nessuna vergogna a dire bugie. Un vero e proprio spot elettorale.

Fa girare una “vela” con l’assicurazione scaduta del suo lecchino Tommaso Durante, il quale, secondo dati dell’Agenzia delle Entrate, deve dare al Comune oltre 50 mila euro per debiti pregressi, ma nonostante ciò Marco a ‘mbroglia finora se n’è servito, facendogli fare diversi “lavoretti” pagandolo regolarmente nonostante il debito, sono due fatti della stessa pasta, quindi vanno d’accordo. Chi dovrebbe vigilare che fine ha fatto?

Intanto ad oggi, a tre giorni della chiusura della campagna elettorale non c’è nessuna notizia sulla venuta di Occhiuto a San Giovanni in Fiore, eppure il sindaco di questa città è anche presidente della Provincia, mai successa nella storia una cosa del genere, tutti i candidati a presidente sono sempre venuti nella capitale della Sila, evidentemente Occhiuto che ha già tanti problemi non ne vuole aggiungere altri, facendosi vedere al fianco della coppia che come primo interesse ha i quattrini e non certo la politica e questo oramai lo sanno tutti. Persino Occhìu’…