A Cassano, in queste ultime ore, si è “celebrato” l’ultimo comizio di Gianluca Gallo cedrone. Un copione già scritto, recitato male e condito da una macchina elettorale messa in moto con ogni mezzo possibile. Tutto e tutti messi in movimento, con un unico obiettivo: gonfiare il bottino dei voti.
E l’obiettivo non è un dettaglio. Se alle passate elezioni Cassano aveva portato al Gallo circa 2.200 voti, questa volta il target minimo è 3.500. Perché, diciamolo chiaramente, dopo aver attivato tutte le leve possibili, dopo aver messo in moto la macchina dei favori e delle promesse, se il risultato dovesse fermarsi a poche centinaia di voti in più, significherebbe che l’effetto “Comune + Enti + Strutture” è stato solo fumo negli occhi. Sarebbe la prova che la montagna ha partorito il topolino, e che la grande macchina elettorale, in realtà, ha funzionato come un motorino scassato.
Ma non bastava muovere pedine negli enti, bisognava anche mostrare la “forza” in piazza. Ed ecco allora la scena tragicomica: il pullman personalizzato di Gallo, già ribattezzato il pullman dei consuoceri (perché c’è anche il nome della Santoianni, con la quale viaggia in tandem per la preferenza di genere), arrivato direttamente da fuori Cassano, usato per riempire lo spazio sotto il palco e far credere a una piazza gremita. Una trovata da baraccone, più vicina a una gita organizzata che a un evento politico. Non cittadini liberi, ma comparse importate per dare l’illusione di entusiasmo.
E mentre la macchina inghiotte tutto, non manca la passerella dei “riciclati”. In prima fila Lino Notaristefano, già dirigente del Partito Socialista Italiano, figlio di una madre che fu segretaria storica del PSI e fedelissimo di Papasso a Cassano: una tradizione socialista bruciata senza esitazione per accodarsi alla claque del Gallo.
E poi Luigi Garofalo, storico braccio destro di Papasso, uomo di sinistra “da sempre”, che oggi gioca a più tavoli contemporaneamente, un po’ con Gallo, un po’ con Santoianni, un po’ con Oliverio. Più che militanza, sembra acrobazia.
Alla fine, resta solo una domanda: con tutta questa macchina messa in moto –(Comune, Terme, Consorzio di Bonifica, promesse nei consigli regionali, posti e pacchetti di voti organizzati), quanto porterà davvero Cassano a Gallo? Ai posteri l’ardua sentenza.









