Ormai nessuno scommette più un euro sulla “durata” della nuova consiliatura regionale contrassegnata dal marchio “Occhiu’ bis”. Dietro i lustrini e le paillettes che ci dispensano i media di regime uniti dalla “pila” che arriva dalla Regione e dalla molto presunta “perfidia” che si risolve invece più prosaicamente in “markette”, c’è tutto un sottobosco praticamente in fiamme. E non ci riferiamo alla chiusura delle indagini della procura di Catanzaro per l’inchiesta sulla corruzione di Occhiu’ e del suo cerchio magico. Quella arriverà a fine novembre e manca ancora un mese e mezzo. Novanta giorni nel corso dei quali può succedere di tutto.
Veniamo ai fatti. Non è un mistero che ormai da mesi siano in libera circolazione gli atti dell’inchiesta che riportano le versioni integrali delle intercettazioni captate per il primo filone delle indagini. Non sono atti coperti da segreto istruttorio. I media hanno ricevuto i cosiddetti brogliacci ovvero le sintesi delle intercettazioni e quelli sono stati tutti regolarmente pubblicati. Ma, per quanto ne sappiamo, alcuni di loro sono in possesso anche delle versioni integrali delle intercettazioni, che sarebbero parecchio imbarazzanti e non hanno ancora visto la luce. Perché non le pubblicano? Noi questo non sappiamo dirvelo ma possiamo dirvi altre cose. Per esempio: queste carte “segrete” (per modo di dire) possono essere state veicolate solo dagli indagati e per non girarci troppo intorno diciamo subito che nel nostro caso si tratta di Paolo Posteraro e Antonino Daffinà.
Com’è noto, la moglie di Posteraro, al secolo Maria Gabriella Dodaro, magistrato della Corte dei Conti, è anche la sorella dell’editore di un quotidiano calabrese e di conseguenza è facile immaginare che qualche giornalista di quella testata abbia letto le carte ma è altrettanto facile immaginare che non possono pubblicare nulla, pena… lo sputtanamento totale della famiglia del loro editore. Ed è anche comprensibile che ben difficilmente Posteraro abbia fatto girare queste carte “segrete” che coinvolgono non solo lui ma anche la moglie. Che ad Occhiuto non le ha certo mandate a dire…
L’indagato-chiave, dunque, è Antonino Daffinà. Solo lui ha potuto far girare questi atti dell’inchiesta nei quali – per uscire fuori dalla metafora – sono contenute anche le ormai celeberrime accuse omofobe della moglie di Posteraro nei confronti di Occhiuto che si incrociano più o meno alla perfezione con tutte le vicissitudini “sessuali” del faccendiere vibonese e che sono a conoscenza, per la loro tragicomicità, in tutta la città di Vibo e dintorni.
E allora: oltre a Daffinà, chi ha in mano queste carte? Ormai sta emergendo con chiarezza che c’è qualcuno che “tiene da sotto” Occhiuto ed è capace persino di imporgli delle “pax” romane a tutto vantaggio di faccendieri senza scrupoli che giocano con almeno tre mazzi di carte e hanno le mani in pasta dappertutto. Ma dietro le quinte ci dev’essere qualcuno che ha ricevuto queste carte e che ha le mani in pasta invece nella malapolitica, quella che vede Fratelli d’Italia e Forza Italia come protagonisti principali. Dunque, ci sono almeno due politici che hanno in mano le carte e che a quanto pare le hanno fatte avere a un soggetto che da qualche settimana “tiene da sotto” Occhiuto. Volete sapere i nomi? Dovete ancora aspettare qualche giorno perché gli eventi, sia pure lentamente, si stanno evolvendo. A presto.









