Il Tribunale di Catanzaro, Seconda Sezione Penale – Misure di Prevenzione, ha confermato la misura dell’amministrazione giudiziaria (ai sensi dell’art. 34 D.Lgs. 159/2011) nei confronti della società Fc Crotone s.r.l., disponendo la prosecuzione della stessa fino alla scadenza originariamente prevista. La decisione, depositata in cancelleria il 20 ottobre 2025, rigetta di fatto gli elementi presentati nel ricorso della società, discusso il 13 ottobre scorso.I motivi che hanno portato il Tribunale a questa conferma si basano sul presupposto originario che ha giustificato l’avvio della misura: nell’esaminare in ricorso, il Tribunale di Catanzaro ha ritenuto che la Procura Nazionale Antimafia, la Procura di Catanzaro e la Questura abbiamo fornito “sufficienti indizi per ritenere che l’attività della società, in particolare nei settori della security e della gestione degli ingressi allo stadio, fosse “profondamente influenzata dalla presenza invasiva delle cosche di ‘ndrangheta crotonese”.
Nel confermare la misura, il Tribunale ha ritenuto non sufficienti gli elementi portati dalla difesa della società per smentire questo quadro. Nello specifico, la difesa aveva evidenziato tre denunce presentate dal presidente Giovanni Vrenna. I giudici hanno però stabilito che queste denunce non hanno “alcuna significativa incidenza”.
In particolare secondo i giudici sono datate (risalenti al 2014, 2017 e solo una al 2019) e non riguardano le “importanti anomalie” riscontrate specificamente nella gestione dell’FC Crotone. Secondo il Tribunale, non smentiscono “l’atteggiamento fattivamente tenuto dalla società a fronte delle pretese della locale cosca di ‘ndrangheta”.
Il Tribunale ha concluso che gli elementi difensivi non modificano il quadro già esaminato, confermando la misura della durata di un anno. Fonte: Il Crotonese