Omicidio Bergamini. Fabio Anselmo: “La verità non ha bisogno di clamore, ma solo di essere riconosciuta”

dalla pagina FB di Fabio Anselmo 

Venerdì si è tenuta la prima udienza d’appello del processo per la morte di Denis Bergamini, che vede Isabella Internò imputata, condannata in primo grado a 6 anni di reclusione.
L’udienza si è svolta a Catanzaro. Le mie sensazioni?
Che si stia parlando di tutto, tranne che delle carte processuali.
Si fanno questioni personali contro le parti civili, contro gli avvocati della famiglia, contro i pubblici ministeri, perfino contro i giudici popolari.
Si è arrivati a chiedere l’esclusione di magistrati e ad alimentare un clima che nulla ha a che fare con la ricerca della verità.

Si parla di presunte violazioni del diritto di difesa, quando in realtà i confronti tra consulenti sono stati offerti e rifiutati dalla difesa stessa, che li ha definiti superflui per poi lamentarne l’assenza.
Il risultato è che il processo, ancora una volta, rischia di perdersi in un teatrino di attacchi personali e dietrologie, invece di concentrarsi su ciò che davvero conta: la morte di Denis, un ragazzo che merita giustizia dopo trentacinque anni di menzogne, omissioni e depistaggi. Ci rivedremo il 27 gennaio.
E come sempre, continueremo a difendere una verità che non ha bisogno di clamore, ma solo di essere finalmente riconosciuta.