Omicidio avvocato Pagliuso, dov’è lo stato?

L’ultimo saluto all’avvocato Francesco Pagliuso non può sfuggire, per la gravità di quanto accaduto, all’eterna polemica davanti agli omicidi mafosi.

Dov’è lo stato?

Sono il presidente del Tribunale di Lamezia Bruno Brattoli e il presidente dell’ordine degli avvocati Antonello Bevilacqua ad agitare l’interrogativo. Lo hanno fatto anche attraverso media più importanti del nostro ma a quanto pare senza molto successo.

“Io sono un uomo delle istituzioni – ha detto Brattoli – e normalmente questo verbo non fa parte del mio vocabolario. Ma oggi mi sento di dire che esigo un segno forte del presidente del Consiglio Renzi, dei ministri di Grazia e giustizia e dell’Interno perché da qui il messaggio che rischia di passare è che a Lamezia, in Calabria, in una realtà dove non è facile avere coraggio, si può uccidere un avvocato nel silenzio”.

tribunale-lamezia Il presidente dell’Ordine degli avvocati Antonello Bevilacqua punta l’indice anche contro i colleghi parlamentari e la ministra Maria Elena Boschi. 

“Vogliamo dare un segnale polemico e accendere i riflettori su questa professione che ha sempre avuto un’aura di sacralità riconosciuta dalla Costituzione.

Questo è un omicidio gravissimo che desta grande allarme sociale in una terra in cui le ‘ndrine provano a rialzare la testa e dove negli ultimi cinque anni la risposta delle istituzioni aveva dato i primi risultati.

Ora con questo omicidio è come se ci volessero dire: noi siamo qua, più potenti di prima. Se questa cosa fosse successa in qualsiasi altra parte d’Italia ci sarebbe stata una sollevazione popolare, qui se non a livello locale non si è sentito proprio nessuno. Eppure il Parlamento è pieno di avvocati e anche la ministra Boschi che dice di aver fatto l’avvocato non ha speso una sola parola di solidarietà”.