Vibo. Sit-in di protesta di lavoratori e caregivers del Don Mottola Medical Center di Drapia

Comunicato Stampa

Il Comitato Lavoratori e Caregivers del Don Mottola Medical Center di Drapia annuncia che, dopo oltre 23 mesi di stato di agitazione, domani mattina – 20 novembre 2025, alle ore 10 – sarà organizzato un sit-in di Sensibilizzazione Civile presso la l’Asp di Vibo Valentia. Obiettivo dell’iniziativa è rivendicare la pubblicazione della rete territoriale come primo atto formale per la descrizione del fabbisogno e la rivendicazione di eque risorse.

Una penalizzazione lunga 15 anni

È ormai consapevolezza consolidata che il territorio vibonese sia stato pesantemente penalizzato durante i quindici anni di Piano di Rientro. La progressiva sottrazione di servizi e risorse ha infatti generato una marcata asimmetria nel modello “hub & spoke” dell’area Centro.

I dati del fondo sanitario definitivo 2023/2024 (DCA 92/2024) confrontati con il 2022/2023 (DCA 146/2023) mostrano un quadro inequivocabile:
l’ASP di Vibo Valentia è l’unica in Calabria ad aver subito un pesante taglio di risorse, pari a –31.948.003,18 euro.

Il taglio è stato giustificato dalla presenza della spesa per la mobilità passiva sul territorio vibonese. Tuttavia, è fondamentale chiarire che questa voce è già compresa nel fondo attribuito: la mobilità intra ed extraregionale del 2023 ammonta a 60.343.983,86 euro, somma che viene sottratta e non aggiunta.
Pertanto, i 272 milioni assegnati all’ASP VV si riducono di fatto a 212 milioni.

La matematica non è un’opinione. Il taglio c’è stato, ed è stato brutale.
Trentadue milioni di euro avrebbero consentito di attivare screening oncologici, potenziare la medicina d’urgenza, rafforzare le prestazioni specialistiche e riqualificare reparti ospedalieri e servizi territoriali.

Indicatori sanitari impietosi

I livelli essenziali di assistenza nel vibonese registrano gravi carenze:

  • Screening oncologici:
    • Utero: 12,3% (Italia 41,2%)
    • Mammella: 8,6% (Italia 43,1%)
    • Colon-retto: 2,7% (Italia 28,2%)
  • Vaccinazioni:
    • Età pediatrica: 84% (obiettivo >95%)
    • Anziani: 62% (obiettivo >75%)
  • Assistenza distrettuale:
    • ADI anziani: 2,42% (atteso: 6%)
    • Ospitalità residenziale >75 anni: 8,1‰ (atteso: 24,6‰)

L’area ospedaliera del territorio è stata ulteriormente depotenziata, mentre la mancanza di offerta sanitaria adeguata alimenta una mobilità passiva che costa circa 60 milioni di euro annui.

Questa discontinuità assistenziale aumenta il rischio di:

  • eventi cardiaci maggiori (+6%)
  • mortalità a un anno post-infarto (+12%)
  • mortalità a un anno post-ictus (+26%)

Un territorio che chiede equità

La Commissione Prefettizia dell’ASP ha svolto un lavoro importante nella definizione del PIAO 2025–2027, individuando le criticità strutturali e organizzative.
Tuttavia, questo lavoro necessita di due condizioni imprescindibili:

  1. Assegnazione corretta e adeguata delle risorse
  2. Controllo civico sulla sua attuazione

In questi giorni si apprende che la Calabria uscirà dal Piano di Rientro e che nella Gestione Sanitaria Accentrata residuano 346 milioni di euro. Inoltre, si stanno definendo i budget triennali:
esistono tutte le condizioni per una perequazione a favore del territorio vibonese.

Una responsabilità collettiva

Non si tratta di campanilismi, né di ideologie politiche.
Si tratta del diritto di accesso alle cure, oggi gravemente compromesso.

Il Comitato richiama tutte le forze politiche, sindacali e professionali a una mobilitazione unitaria per garantire che l’ASP di Vibo Valentia riceva le risorse necessarie a erogare servizi adeguati.

Nonostante le rassicurazioni iniziali, la delibera sulla rete territoriale non è ancora stata pubblicata: sono trascorsi 15 mesi dall’insediamento della commissione senza alcun esito. Con l’imminente riparto del fondo sanitario regionale, il rischio è che Vibo subisca ancora una volta un’ingiusta penalizzazione.

Per questo motivo, domani il Comitato sarà in sit-in all’ASP, per denunciare la persistente inerzia e per rivendicare l’immediata pubblicazione della rete territoriale.

Per una Calabria più giusta

“La malattia è la più alta forma di democrazia: una società civile risponde garantendo servizi sanitari equi e adeguati su tutto il territorio.”