L’asse Roma-Cosenza sulla sanità è sempre più imbarazzante: cosa c’è dietro questo “giro” di soldi?

di Saverio Di Giorno

Di recente l’Anaz (Autorità Nazionale Anti Corruzione) ha acceso i fari sul maxiappalto di pulizie vinto da Lotito all’Asp di Cosenza. E L’Anac è solo l’ultima in ordine di tempo dopo le varie procure a volerci vedere meglio. Tra i tanti aspetti venuti fuori negli ultimi mesi (che a questo punto vale riepilogare) ce n’è uno sottovalutato: l’asse Roma – Cosenza che pare fruttare molto. La domanda che si aggiunge alle altre è: in cambio di cosa?

Un appalto da 46 milioni che ha destato non poche perplessità sulle modalità. In realtà però questo è solo uno dei punti di contatto tra la sanità calabrese, ed in particolare cosentina e quella romana. C’è un via vai di manager e di contatti che può essere definito quantomeno singolare.

L’appalto che è finito nelle mani di Lotito riguarda il “Servizio di pulizia, sanificazione e delle attività complementari per tutto il territorio dell’Asp di Cosenza”. Viene affidato al Raggruppamento temporaneo di imprese Team Service società consortile, che ha come capofila Snam Lazio Sud. Azienda del presidente della S.S. Lazio 1900 e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito. Il 2 luglio la gara l’ha vinta lui. Ma, in seguito alle inchieste giornalistiche, la deputata Vittoria Baldino (M5S) il 7 luglio ha presentato un esposto all’Anac. Le irregolarità riguardano la gara: modifiche ai criteri in corso d’opera, le esclusioni arbitrarie e la mancanza di trasparenza dovuta alla scelta di procedere con gara autonoma, bypassando la piattaforma Consip. Ne avevamo parlato anche qui: https://www.youtube.com/watch?v=hHYZnI-iSPE

Ma com’è finito Lotito a Cosenza? Beh, l’autostrada che da Roma va a Cosenza e viceversa ha molte corsie. Sui giornali romani qualcuno già storce il naso perché le coincidenze cominciano a moltiplicarsi (https://www.7colli.it/roma-il-policlinico-di-tor-vergata-resta-commissariato-dalla-regione-una-profezia-il-nuovo-direttore-sara-di-cosenza-165751/) Quattro dei cinque attuali direttori generali Asl del Lazio sono tutti di Cosenza, e nominati di recente da Francesco Rocca, Presidente della regione Lazio. Eccoli: Asl Roma 1 (Giuseppe Quintavalle), Asl Roma 2 (Francesco Amato), Asl di Frosinone e Asl Roma 6. Parliamo ad esempio di Arturo Cavaliere, nato a Cosenza, ex dg Asl Roma 6 per un mese e poi trasferito a Frosinone. Al suo posto Profico, attuale dg della Asl Roma 6, che sarebbe – il curriculum non è stato stranamente pubblicato dalla Asl Roma 6, quindi il condizionale è d’obbligo – anch’esso nato a Cosenza.

Viene da chiedersi se c’entri il fatto che Orazio Schillaci, l’attuale ministro della Salute ha origini cosentine: la mamma del ministro è nata a Amantea (Cosenza), il papà a Reggio Calabria. Speculazioni, ragionamenti. D’altra parte, il sangue non può dirigere nomine e politiche pubbliche però quattro su cinque è una percentuale molto alta.

Come che sia la storia è chiaro e sempre più evidente che Cosenza è ormai diventata negli anni un buco dal quale escono soldi per tutti, ma non esce alcuna informazione e tutto cade nel vuoto. Ciliegina sulla torta – tanto per finire l’elenco – dei dubbi e delle domande senza risposta da fare all’Asp. Ricordate la transizione milionaria a BFF che riguardava Reggio Calabria e Cosenza per rendicontare spese, prestazioni e ricevute. Reggio Calabria ha pubblicato gli allegati, Cosenza no, e resta quindi ancora sempreverde la domanda (qui l’articolo https://www.iacchite.blog/cosenza-sanita-venduta-dove-sono-gli-allegati-della-transazione-milionaria-dellasp-con-la-banca-bff/).

Se Occhiuto si fida – come ha detto in consiglio regionale – dei suoi collaboratori sul caso delle transazioni milionarie allora faccia pubblicare gli allegati all’Asp di Cosenza. La transazione riguarda le Asp di Reggio Calabria e Cosenza. Ma sullo Stretto da subito, oltre alla delibera, è stato possibile visionare pubblicamente gli allegati, con le minute di pagamento, anno per anno. A Cosenza no. E dunque: se tutto è regolare perché gli allegati non sono pubblici?