Vibo, Giamborino assolto: “Mi è stata restituita la dignità”

Pietro Giamborino

L’ex consigliere regionale Pietro Giamborino, dopo circa sei anni, è stato assolto anche dai giudici del processo d’appello dell’inchiesta Rinascita Scott. Caduta anche l’ultima accusa, quella di traffico illecito di influenze che in primo grado gli era costata la condanna a un anno e otto mesi. La Procura generale aveva chiesto in appello l’aggravio della condanna invocando venti anni di reclusione. I giudici hanno invece optato per la completa assoluzione da tutte le accuse, compresa quella di associazione mafiosa.

“Questa assoluzione – ha dichiarato Giamborino – la voglio dedicare a mia moglie Giulietta e ai miei figli, che in tutti questi anni mi sono stati vicini piangendo, nel segreto del loro cuore, insieme a me. Sono stato sempre un uomo corretto e rispettoso della legalità e delle istituzioni. Non mi sono mai ‘sporcato’, tradendo la fiducia che gli elettori e i miei amici riponevano in me. Adesso mi sento veramente un uomo libero. Mi è stata restituita la dignità che mi era stata tolta. Anzi, rubata. Molti sono gli uomini che mi devono molte lacrime. Sono credente. Non avrei mai potuto tradire la mia fede in Dio”.

Giamborino ha voluto chiarire anche il quadro delle assoluzioni: “Le assoluzioni non sono due: io sono stato assolto nel processo Vibo Sviluppo, in Cassazione, in un troncone di Cosenza, in primo grado e anche in Appello”. Ha ricordato le difficoltà affrontate durante il procedimento, tra carte, accuse infondate e attacchi mediatici: “Abbiamo sofferto tanto per sei anni, adesso è arrivato un nuovo giubileo”. Riguardo all’esperienza personale in carcere e ai rapporti con le forze dell’ordine, Giamborino ha dichiarato: “Ho trovato un’umanità straordinaria, che Dio li benedica. Non mi sono sentito solo”.