Un forte terremoto ha colpito nella notte l’Italia centrale provocando morti e feriti. Il bilancio del sisma è al momento di 13 vittime accertate, 11 nel Lazio di cui sei ad Accumuli e 5 ad Amatrice, in provincia di Rieti, e due nelle Marche a Pescara del Tronto (Ascoli Piceno).
Vengono però segnalate molte persone sotto le macerie e il bilancio delle vittime è destinato a salire. Il terremoto di oggi nell’Italia centrale «è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila» ha detto il capo del Dipartimento Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Una scossa di magnitudo 6.0 è stata registrata alle 3:36 con epicentro vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti, a 4 chilometri di profondità. Un’altra forte scossa di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4:33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondità. Altre scosse di minore entità si sono sentite nella notte. Il terremoto è stato avvertito anche a Roma e in tutto il centro Italia.
«È un dramma, ci sono dei morti». Così il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, parla del sisma che ha colpito il paese in provincia di Rieti. «Ci sono persone sotto le macerie, è un macello», ha aggiunto.
«Un unico blocco di macerie sulla strada, si scava». Questo quello che si vede all’arrivo a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, vicina all’epicentro, pochi chilometri prima di Accumoli, provenendo dalla Ss4.
«Siamo costretti a lasciare l’ auto e a proseguire a piedi – dice la reporter dell’agenzia Ansa – la gente piange mentre cammina e si avvia verso il paese».
È «uno scenario apocalittico» quello che ci si trova davanti addentrandosi da Piazza Antonio Serva, nel centro storico di Amatrice, dopo il sisma devastante di questa notte. L’intera fila di abitazioni lungo quello che era il corso è completamente collassata e le macerie delle facciate crollate occupano tutta la sede stradale. Questa la testimonianza dei redattori dell’Ansa giunti ad Amatrice immediatamente dopo il sisma.
«Il sistema di protezione civile è pienamente efficiente, vi sono difficoltà a raggiungere alcune località ed è stato già attivato il Genio militare. Le prestazioni sanitarie sono assicurate», ha spiegato il capo della Protezione Civile.
È stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza terremoto. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma. Squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono già in prefettura, a disposizione delle autorità, insieme ad un ufficiale di collegamento.
Dall’Abruzzo sono partiti per soccorsi e sopralluoghi 35 tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Alcune squadre sono dirette verso le Marche, altre verso la parte interna del Lazio, in particolare verso la provincia di Rieti. Delle squadre fanno parte unità cinofile e medici anestesisti e rianimatori. All’Aquila è operativa la base dell’elisoccorso a Preturo.
Facebook ha attivato il suo servizio Safety check, che consente agli utenti di segnalare che sono in sicurezza in caso di pericolo.
Il terremoto è avvenuto in una zona «ad alta sismicità», nella quale storicamente si sono verificate forti scosse, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il forte terremoto più recente, di magnitudo 5.9, ha colpito Norcia nel 1979, altri forti terremoti sono avvenuti fra ‘600 e ‘700.
Il più violento, di magnitudo stimata 7, colpì Norcia e Cascia nel gennaio 1703.
I NUMERI PER L’EMERGENZA
Protezione Civile: 800840840
Sala operativa Lazio: 803555