Sanità, per i posti letto siamo al mercato delle vacche. Il ruolo di faccia di plastica

La famiglia iGreco insieme a Ernesto Carbone, Ferdinando Aiello e Brunello Censore

Stavolta dobbiamo difendere Raffaele Mauro, alias faccia di plastica.
Sì, l’uomo di Madame Fifi  all’ASP di Cosenza ha revocato due porcherie: quella degli altri 53 posti letto  a iGreco (la i è minuscola come minuscoli sono i rappresentanti di questa famiglia) e a Baffa, amico  e socio dei Mascaro, a Roggiano  Gravina.

Se Mauro non bluffa e va avanti siamo disposti a cambiare anche linea nei suoi confronti ma non ne siamo ancora molto sicuri.

La prima vicenda chiama in causa un personaggio noto.
Chi ha firmato la convenzione con i potentissimi cariatesi per i 53 posti di riabilitazione prima concessi e poi negati?  Giovanni  Lauricella, ovviamente.
Lo stesso, indomito responsabile dell’ufficio legale dell’ASP che ha firmato la conciliazione davanti al giudice con il giornalista Campanella e oggi ne chiede, come avvocato Asp,  la revoca.
Ma mentre la pratica di Campanella era sacrosanta, questa  de iGreco gridava vendetta e un avvocato davvero terzo non l’avrebbe mai sottoscritta.
Non certo un signore che ha dato 416 incarichi legali a un solo avvocato, tale Nicola Gaetano, uno dei fedelissimi del Cinghiale in quel di Paola.

Cosa prevedeva la convenzione capestro?  Semplicemente che iGreco trasferivano posti letto da una parte all’altra (da Caloveto per la precisione, anche se ancora non si capisce come), mantenendo al lavoro settanta persone della clinica “Madonna della Catena”, che ora mandano in piazza come cavie per ricattare l’ASP. 

La Madonna della Catena
La Madonna della Catena

Sapete quanti soldi sono 40 posti di riabilitazione più tredici per malati di Sla?
Circa diecimila euro al giorno,  oltre 3,5 milioni annuì in più.  Dei nostri soldi ovviamente.
Già, con questi soldi in più si pagano i settanta dipendenti che vengono utilizzati diversamente. Questa gente, iGreco appunto, crede di poter fare quello che vuole sulla pelle dei lavoratori ma ormai non avrà più vita facile.
Lauricella avrebbe dovuto svolgere le funzioni notarili,  verificare la congruità,  fare osservazioni.  Nulla di tutto questo. Ha firmato,  come sempre fa,  ubbidendo agli ordini.
Nemmeno un mese fa grazie alla sua negligenza,  l’ASP ha dovuto pagare oltre  200 mila euro ad un altro dei papponi che sguazzano nella sanità cosentina, tale Cedolia.

inaugurazione-rsa-roggiano-gravina-11Anche a Roggiano Mauro ha detto no, anche se a fine luglio all’inaugurazione di quella “pagliacciata”, era al fianco di Palla Palla. Ha guardato le carte e ha agito di conseguenza.

Nelle settimane scorse il Governatore e il direttore generale dell’ASP Raffaele Mauro hanno inaugurato la Rsa di Roggiano Gravina.

Una bella struttura, aveva detto Oliverio, data in gestione al gruppo Baffa.

Chi???? Ma sì, Baffa, il socio di Armando e Totolino Mascaro nella Rsa San Raffaele di Castiglione Cosentino. E la famiglia Mascaro non è certo una novità nel panorama della sanità cosentina. Traffichini e maneggioni (con tutto il rispetto anche per chi, di quella famiglia, non c’è più) che hanno sempre gestito fior di quattrini e continuano a tenere le mani in pasta grazie a politici di infimo livello come Palla Palla.

Tanto per farvi fare un’idea, vi raccontiamo un episodio: nel 2003 viene inaugurata la struttura di Castiglione Cosentino di proprietà, appunto, dei Mascaro e di Baffa con il defunto Armando Mascaro che svolgeva le funzioni di direttore generale dell’assessorato regionale alla Salute e il fratello Totolino direttore amministrativo dell’allora ASL di Cosenza.

Avete capito? I Mascaro dovevano dare le autorizzazioni per le RSA e se ne fecero una con Baffa, che era (ed è!!!) loro socio.
E ora uno di questi “campioni” viene elogiato da Oliverio come se fosse un Adriano Olivetti.

Ricevendo dall’ultimo riordino 25 posti letto “freschi freschi” tanto per cominciare.

A Palla Palla dev’essere venuto un “coccolone” quando ha letto la revoca dei posti…

E in questo calderone va certamente inserita anche la vicenda della Rsa di Caloveto e dei 60 posti dell’ultimo riordino, che iGreco avevano misteriosamente “comprato” senza fare neanche una gara dall’ASP di Cosenza e che adesso sono stati cancellati per evitare guai più grossi. 

Ma per questa storia di Caloveto ci sarà bisogno di un “supplemento” perché siamo davanti a reati grandi e grossi che coinvolgono “pezzi da novanta” della politica cosentina.

Raffaele Mauro
Raffaele Mauro

Ora bisognerà vedere se Mauro ha fatto tutto questo per ordine di Madame Fifi  per  pretendere voce in capitolo su assunzioni, primariati e porcherie varie o se resisterà davvero ai padroni della Calabria.
Intanto, non sarebbe male se Lauricella  e Brogno,  il duo dei disastri dell’Asp,  fosse messo da parte.
Non è più concepibile,  caro  Mario  Spagnuolo,  cari giudici del lavoro  Ferrentino  e Maccarone,  Vaccarella  e Bonfiglio,  che  in questa azienda si calpesti il diritto.

È una vergogna.