Le famose alliccate di cemento pittate verde, e spacciate dal sindaco Occhiuto come piste ciclabili, continuano a mietere “vittime”.
Anche oggi, ed esattamente attorno alle 11,30, una signora, in via Tancredi, è scivolata rovinosamente su questa lastra di cemento che più che una pista ciclabile sembra essere una pista per fare la scivulareddra.
Con questo episodio gli “incidenti” avvenuti su questa alliccata di cemento che diventa una saponetta specie quando piove, salgono a 5. Ricordiamo che questa alliccata di cemento fa parte di una colossale truffa messa in atto da Occhiuto che con questo trucchetto è riuscito a farsi pagare per pista ciclabile questa orribile “opera” che per la Legge non ha i requisiti per definirsi tale. Ma si sa che siamo a Cosenza e tutto è possibile.
Nell’augurare alla signora una pronta guarigione, ricordiamo ai nostri lettori quali sono le caratteristiche necessarie affinchè una pista ciclabile possa definirsi tale.
COSA DICE LA LEGGE
Secondo la normativa di ciclabilità della Regione Calabria (Art. 122 Regolam.), la segnaletica va posta all’inizio di un percorso riservato ai pedoni e ciclisti e alla circolazione dei velocipedi.
Deve essere ripetuto dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni (Art.122 DPR 495/92). Cosa che nella città bruzia non esiste.
Secondo la normativa è fondamentale, inoltre, che tutti gli itinerari siano interconnessi tra loro, in modo da costituire una rete continua e facilmente riconoscibile, che copra tutta la rete viaria principale: proprio tale continuità è ormai universalmente considerata come una delle condizioni indispensabili per promuovere un maggior uso della bicicletta.
Ma a Cosenza le interruzioni del cosiddetto percorso ciclabile sono numerose.
E ancora le piste ciclabili devono avere una pavimentazione di colore differente rispetto a quella delle parti contigue di sede stradale e in aggiunta alla colorazione, devono essere provviste di appositi simboli e scritte orizzontali che ne distinguano l’uso specialistico. Analogamente deve essere segnalato, con apposite frecce direzionali sulla pavimentazione, ogni cambio di direzione della pista (d.m. 557/1999, art. 10, comma 2).
Nella maggior parte delle città italiane ed estere il colore identificativo della pista è il rosso, ma nella nostra città è stato scelto il verde, forse il verde speranza di non incorrere, nell’interruzione di pista, in qualche automobilista o in un bus (dato che spesso l’interruzione coincide con la fermata dei bus).
Come potete vedere anche voi, con i vostri occhi, nessuna di queste caratteristiche è presente nelle nostre alliccate di cemento pittate verde.