UN NUOVO ANNO SCOLASTICO “A TESTA ALTA”: IL FGC CHIAMA GLI STUDENTI COSENTINI ALLA LOTTA
«Non chinare la testa, lotta!» – questo è lo slogan con cui gli studenti dell’ITI Monaco di Cosenza sono stati accolti il primo giorno di scuola dai militanti del Fronte della Gioventù Comunista.
Azioni di protesta del genere contro la Buona Scuola del Governo Renzi, con fumogeni, striscioni e megafoni, verranno realizzate anche nei prossimi giorni per invitare gli studenti a lottare contro una scuola asservita agli interessi economici dei privati e a scendere in piazza il 7 ottobre.
«L’istruzione nel nostro Paese è fatta a immagine e somiglianza di questo sistema: classista, dequalificata e asservita agli interessi dei padroni», spiega Antonio Viteritti, segretario della Sezione di Cosenza del FGC.
«Ormai per i giovani di estrazione popolare è sempre più difficile accedere a un’istruzione di qualità a causa dell’eccessivo costo di contributi volontari, del costo dei libri e del trasporto pubblico, quest’ultimo, in particolare, in Calabria oltre che costoso è anche scadente.
Tutto questo avviene mentre lo Stato continua a finanziare le scuole private, obbligando le scuole a chiedere i contributi volontari o a elemosinare fondi alle imprese, asservendo la didattica agli interessi degli imprenditori. Questo non è il tipo di scuola che vogliamo, lottiamo per una scuola al servizio di noi futuri lavoratori!
Il FGC è critico anche nei confronti dell’alternanza scuola-lavoro, entrata in vigore quest’anno: «Il governo Renzi dice che l’alternanza serve a combattere la disoccupazione giovanile, ma a trarne vantaggio sono soltanto le imprese private, che si servono di noi studenti come manodopera gratis o a bassissimo costo e senza alcun diritto», spiega Viteritti.
Una lotta ambiziosa, quella della gioventù comunista, che punta a schierare gli studenti contro l’attuale stato di cose. «Questo sistema non è in grado di garantire ai giovani un futuro diverso da disoccupazione e precarietà sul lavoro.
Siamo pronti a dare a battaglia fin da subito, – conclude Viteritti – organizzando la lotta degli studenti per rivendicare una scuola gratuita e di qualità, un’istruzione professionale al servizio dei futuri lavoratori e non su misura delle imprese private. Oggi più che mai non possiamo giocare in difesa. La conquista di un’avvenire diverso passa per la lotta senza tregua contro la scuola di classe e quindi contro questo sistema».