Proteste alla GLS di Rende: il sit-in di attivisti, USB e Cobas

In risposta all’assassinio di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 settembre, mentre insieme ad altri colleghi protestava per la violazione di un accordo sindacale davanti alla GLS di Piacenza, questa mattina attivisti dei movimenti, USB e Cobas si sono dati appuntamento davanti alla sede GLS di Rende (CS) per un sit-in di protesta.

L’azienda con estremo cinismo e in maniera provocatoria ha strumentalizzato la morte di Adb dichiarando un giorno di lutto aziendale tenendo i cancelli chiusi per paura di proteste e blocchi.
Un gesto che non poteva essere letto se non in maniera provocatoria da parte dei manifestanti visto la chiara responsabilità del dirigente GLS Antonio Romano.

Infatti secondo i video che sono stati diffusi ieri è proprio il dirigente piacentino che ha le maggiori le responsabilità nella vicenda essendo stato lui a incitare il camionista a forzare il blocco. “Se qualcuno va davanti al camion schiacciatelo come con un ferro da stiro”, sono state queste le parole pronunciate secondo il fratello di Abdel dal Romano prima che il camion travolgesse Abdel.
2 La rabbia dei manifestanti si è rivolta verso gli striscioni aziendali, coperti e corretti con le scritte “Abd Elsalam Omicidio Padronale” e “Solidarietà con i lavoratori in lotta Abd vive!”, con il chiaro intento di riportare l’azienda alle proprie responsabilità.

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Sciolto il presidio i manifestanti si sono dati appuntamento oggi pomeriggio alle ore 17.00 in piazza XI Settembre per un ulteriore sit-in informativo.

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