La vera emergenza di Cosenza, da tempi biblici, è l’assenza dei servizi sociali.
Un settore che dovrebbe essere il motore della vita amministrativa viene gestito con incuria e superficialità dai dirigenti comunali e dallo stesso Padre Fedele che si muove come un asino in mezzo ai suoni.
Graduatorie di assegnazione alloggi sbagliate e mai più modificate, famiglie disagiate abbandonate a loro stesse, assistenti sociali inesistenti.
Fanno il compitino assegnato e nemmeno lo sanno fare bene.
Non si impegnano certo a reperire fondi e risorse aggiuntive per i poveri anzi, per dirla tutta, non fanno proprio niente.
La dirigente Giuliana Misasi, che dai “fasti” della cultura e del Rendano da tempo si ritrova in questo caravanserraglio, non sa restituire certezza a nessuno degli aventi diritto.
Avete visto progetti aggiuntivi finanziati da altri enti? Avete visto gli assistenti sociali andare in giro a verificare le condizioni di vivibilità di bambini e anziani?
Zero. Questo è il servizio peggiore che ci sia a Palazzo dei Bruzi.
Padre Fedele pensa che un Comune sia un centro di accoglienza dove si raccolgono pacchi. No, quella è la Caritas. Un Comune dovrebbe organizzare sistemi di inclusione per le persone svantaggiate e dovrebbe farlo con professionalità.
Tutto quello che è mancato a via Piave prima e a via degli Stadi da qualche mese.
E oggi, ancora di più.









