Pubblichiamo il testo integrale della lettera aperta che il presidente (sospeso) dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza Oreste Morcavallo ha indirizzato a tutti gli iscritti.
Sabato mattina la stampa ha riportato con vasta eco la notizia di un decreto penale di condanna cautelare e di una indagine conseguente ad una verifica fiscale per gli anni 2009 – 2010 – 2011 – 2012 subita dal mio Studio di Cosenza.
Le notizie ed i dati riportati sono per alcuni versi parziali e per altri ben lontani dalla effettiva definizione già avvenuta con l’Agenzia delle Entrate. Il decreto cautelare si fonda sulla circostanza che l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che procederà all’accertamento per gli anni 2011 – 2012 entro il 2016 ed il 2017 e dà atto dell’avvenuto pagamento del 2009 e 2010 e della revoca del decreto stesso al momento della definizione dei due anni residui.
Pur rispettando il provvedimento giudiziale non lo ritengo condivisibile ed opportuno in ragione della riconosciuta definizione degli anni precedenti, della mia posizione personale e patrimoniale.
La diffusione delle notizie dei provvedimenti, precedute da sistematici attacchi diffamatori alla mia persona ed alla mia famiglia compiuti da una testata on line, oltre a turbare la mia serenità rischiano di compromettere o ritardare le iniziative e l’attività del Consiglio dell’Ordine.
Per tali motivi ho ritenuto opportuno, nel primo Consiglio utile del 26.9, autosospendermi dalle funzioni, pur registrando ampia solidarietà da parte dei Consiglieri.
Una solidarietà, quella registrata, che mi è stata manifestata da tutti gli Ordini Calabresi, a partire dal Presidente dell’Unione regionale degli Ordini, da centinaia di Avvocati di tutti i Fori Calabresi, con un messaggio in particolare che sintetizza l’effettiva vicinanza: Forza, vai avanti.
La sospensione dalle funzioni mi restituisce più ampia libertà di difesa, in ogni Sede, ma soprattutto di porre al centro del dibattito politico – professionale il rapporto Informazione – Giustizia, la tutela concreta del cittadino rispetto ai nuovi strumenti di informazione on line sempre più diffusi, la insostenibilità impositiva per i professionisti diventata non più tollerabile. Si pensi solo che in Svizzera l’aliquota impositiva è del 18% ed in Italia del 43%, cui si aggiunge la Cassa Forense, l’I.C.I., l’I.M.U. ecc.
La mia è, quindi, una decisione autonoma e provvisoria di rispetto del Consiglio e del Foro, con la certezza che al più presto riconfermerò la mia piena disponibilità quotidiana a tutti gli Iscritti.
Un abbraccio
Oreste Morcavallo
Noi di Iacchite’ non siamo minimamente interessati alle vicende giudiziarie dell’avvocato Morcavallo. Sono fatti suoi e tali resteranno. Ma non possiamo certo far finta che non esistano.
Il problema che è stato sollevato, non da noi ma da molti avvocati, anche nella seduta del Consiglio alla quale faceva riferimento Morcavallo, è molto semplice.
Anche rimanendo distaccati dalle sue vicissitudini con il fisco, come fa un avvocato comunque impelagato in storie non proprio edificanti per la deontologia professionale, a rimanere presidente dell’Ordine?
Sembra che Morcavallo, in un primo tempo, non avesse affatto intenzione di fare il fatidico passo indietro e soltanto dopo una energica presa di posizione da parte di diversi colleghi, tra l’altro testimoniata da un vivace confronto, si sarebbe deciso a farlo.
Di conseguenza, Morcavallo, per provare a rifarsi una “verginità” a dir poco tragicomica, non trova di meglio da fare che dare la colpa, tanto per cambiare Iacchite’.
L’avvocato addebita ad un nostro articolo del mese di giugno (!), inserito tra l’altro in un contesto di campagna elettorale, addirittura il condizionamento dell’attività degli avvocati cosentini. E’ del tutto evidente che si tratta di una forzatura per facilitare la “pezza” che sta mettendo a tutta la storia.
Quanto al rapporto Informazione-Giustizia, ci potrebbe essere dibattito soltanto se questa Giustizia esistesse davvero. E tutti sanno che a Cosenza non esiste.