Oggi, a un anno di distanza, ci troviamo a raccontare una delle ingiustizie più assurde della storia del movimento ultrà.
La stagione scorsa di questi tempi eravamo chiamati ad affrontare il derby Catanzaro-Cosenza (per la cronaca terminato 1-1 sul campo ma stravinto sugli spalti).
Finita la partita, noi del gruppo Andreotta, giunti sul cozzo con un pullmino come tutti gli altri fratelli di curva, venivamo scortati dalle forze dell’ordine fino a fuori Catanzaro. Mentre stavamo percorrendo la superstrada che collega alla Salerno-Reggio Calabria per poter fare rientro a casa, una macchina ci urta lo specchietto, ma, dopo esserci resi conto di non aver riportato danni al mezzo e vista l’impossibilità di poter accostare e appurare meglio l’entità del danno, e visti inoltre i continui solleciti delle forze dell’ordine a proseguire la marcia, rinunciamo a fermare il malcapitato di turno.
Quest’ultimo però ha in riserva per noi la peggiore delle infamità. Infatti decide di sporgere denuncia presso la questura di Catanzaro dichiarando che l’autista del pullmino dopo ripetute manovre pericolose, nel tentativo di bloccarlo, lo sperona facendolo schiantare contro un muro.
Ora, vi starete domandando cosa c’entra il daspo preventivo ed è proprio ora che succede la cosa più incredibile al mondo. Il prefetto di Catanzaro decide di dare 5 anni di diffida al nostro fratello Manuel solo in base alla denuncia dell’automobilista e senza verificare la veridicità di quello che lo stesso aveva dichiarato, senza alcuna ragione precisa in quanto il fatto è successo all’altezza dello svincolo di Caraffa, quindi molto distante dallo stadio di Catanzaro e non è assolutamente inquadrabile nel contesto calcistico.
Tra le altre cose, il nostro fratello di curva è stato identificato e diffidato in quanto dal numero di targa è risultato aver noleggiato il mezzo.
Ora, dopo un anno di diffida ingiustamente scontata e dopo i ricorsi e le spese legali affrontate, visto il sicuro esito positivo in quanto il fatto non sussiste ma soprattutto non esiste, siamo ancora in attesa della risposta del prefetto che dovrebbe annullare il daspo immediatamente.
Però, per motivi a noi sconosciuti, ancora si rifiuta ad oggi di fare il suo dovere.
Ora aspettiamo solo di poter riabbracciare Manuel in curva e in trasferta il prima possibile con la consapevolezza di non essere delinquenti ma ultrà e di essere solo colpevoli di amare incondizionatamente i colori rossoblù.
Manuel non mollare: diffidati sempre presenti
Panda
tratto dalla fanzine Ultrà Cosenza 1978 Curva Sud