Cosenza, CGIL e UIL infuriate: “Palazzo di Città muto e sordo per i lavoratori”

“Dal giorno dell’insediamento, ormai trascorsi quattro mesi, l’amministrazione comunale di Cosenza, non ha ritenuto opportuno incontrare le organizzazioni sindacali e le RSU, dimostrando scarso interesse verso le problematiche care al personale dipendente che con grande senso di responsabilità sta lavorando per il bene della collettività”.

Uil Fpl e Cgil Funzione Pubblica esprimono perplessità e rammarico per come si stanno evolvendo le relazioni sindacali all’interno dell’ente, tanto che ormai si ci chiede se: mantenere un confronto con le parti sindacali, nel rispetto di corrette relazioni, rientra nei programmi dell’Amministrazione. Le questioni aperte sono tante e le parti sociali posso e devono dare il proprio contributo poiché da sempre, con grande spirito di abnegazione, si approcciano alle tematiche e alle problematiche care al personale ed alla cittadinanza.

A fronte delle richieste di incontro, promosse dalle parti sociali, ad oggi si registra puntualmente un “nulla di fatto”. Gli accordi già sottoscritti sono stati disattesi. Gli adempimenti fondamentali, come la costituzione del fondo 2016, non sono ancora definiti. Il quadro è sconfortante. Si rischia di avere serie ricadute sui servizi alla cittadinanza. Non è possibile pensare di programmare le attività, senza confrontarsi con i lavoratori, pena la carenza di percorsi virtuosi e condivisi che consentano di offrire servizi qualificati ai cittadini e concrete prospettive professionali ai dipendenti.

Nonostante gli accordi sottoscritti, chiari e largamente trattati, le scadenze contrattuali immutate e le nostre richieste agli atti d’ufficio, non si capiscono i motivi di tanta inerzia.

“Il Palazzo di città è tanto muto quanto sordo. Ma la misura è colma: la parte politico-amministrativa deve dare risposte immediate ai lavoratori, altrimenti le scriventi organizzazioni sindacali si vedranno costrette a dichiarare lo stato di agitazione ed a chiedere un tavolo di confronto al cospetto del Prefetto di Cosenza”, conclude la nota.