Castrolibero, grandi manovre per il business migranti

L'ex ITCG di Castrolibero

Il business dei migranti continua senza tregua in tutto il territorio della provincia di Cosenza. Non passa giorno che non ci siano manovre più o meno sotterranee per piazzare profughi in questo o in quell’ex albergo, in quel fabbricato dismesso, in casolari, ruderi, perfino in appartamenti privati, ex istituti scolastici, capannoni e chi più ne ha più ne metta.

Le motivazioni ormai le conosciamo a memoria, specie dal momento in cui da “Mafia Capitale” abbiamo appreso da quei “galantuomini” di Buzzi e Carminati che si guadagna molto di più con il traffico di migranti che con lo spaccio di droga.

Me eccoci alla notizia di oggi.

In fatto di strutture da destinare all’accoglienza dei migranti sembra che ci siano grandi manovre in corso anche a Castrolibero, dove gli spietati affaristi avrebbero individuato l’ex ITGC (Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri), di proprietà della famiglia Dodaro, come nuovo centro di smistamento.

Da quando l’ITGC è passato nel nuovo plesso (il nuovo polo scolastico di Castrolibero) sono passati ormai 3/4 anni e questi locali che vedete nella foto sono ormai inutilizzati e c’è qualcuno che freme dalla voglia di farli “fruttare”.

quot Noi logicamente non sappiamo se queste voci siano vere oppure no. Ma se la circostanza fosse vera, lo “scandalo” non sarebbe quello dell’accoglienza dei migranti a Castrolibero. Ormai lo fanno dappertutto, ma il fatto che, come sempre, il signor Francesco Dodaro riesce a “piazzare” una sua struttura allo stato o farsela pagare a peso d’oro. Francesco Dodaro, figlio del compianto Mario, dopo aver praticamente concluso la produzione del salumificio di famiglia, si è lanciato nell’editoria con Il Quotidiano della Calabria, è ancora l’editore-ombra de Il Quotidiano del Sud e cura tante altre pratiche “redditizie”.

arpaSono passate alla storia le vicende del suo Centro Stampa realizzato in un locale di sua proprietà e fatto passare per “acquistato” per prendersi i corposi finanziamenti pubblici previsti e del suo immobile destinato a sede dell’Arpacal, mai utilizzato e ovviamente pagato profumatamente al signor Dodaro.

Potremmo scrivere per giorni delle sue mire espansionistiche a livello edilizio in giro per il territorio cosentino e di qualche altro “colpaccio” nel settore dei supermercati (ormai tutti falliti).

Ma, a quanto pare, il signor Dodaro non si ferma mai e adesso vorrebbe inaugurare anche lui il business dei migranti nella “sua” Castrolibero. Per continuare a “fatturare” montagne di denari. Senza colpo ferire.

Carlo-Parisi