In città c’è chi può e c’è chi non può. Ed uno che a Cosenza può è di sicuro il signor Scarpelli dell’omonimo supermercato di piazza Riforma. Come si sa il signor Scarpelli è il cognato del potente ingegnere Pianini, quello del palazzo fatiscente di via Rivocati 130 affittato al Comune di Cosenza per la bellezza di oltre 12mila euro al mese da oltre 50 anni.
Scarpelli e Pianini con i soldi dei cosentini hanno costruito le loro fortune: palazzi e attività economiche. Una coppia che a Cosenza se la comanda alla grande. Infatti il duo è trasversale alla politica: sono amici di tutti, a patto che nessuno metta in discussione il contratto di 140.000 euro all’anno di via Rivocati 130, e la supremazia assoluta di Scarpelli a piazza Riforma.
Ovviamente i due sanno essere generosi con gli amici politici, e non solo, che tutelano i loro interessi. Nessun politico ha mai osato negargli qualcosa, ma con Occhiuto hanno trovato il massimo del referente. Ogni desiderio di Scarpelli viene esaudito. Ogni sua richiesta evasa. Gli è bastato dire che lo storico gazebo era antiestetico, detto fatto: gazebo cacciato.
Gli servono i magazzini pagati dai cosentini per deposito del suo supermercato? Detto fatto: pronti i magazzini. Ha bisogno di uffici per le sue attività? Non c’è problema: il Comune con i soldi dei cosentini gli ha messo a disposizione un appartamento a gratis per tutto il tempo che vuole. Vuole la piazza nuova? A disposizione. Scarpelli nel nuovo progetto di piazza Riforma ha già contrattato con Occhiuto tutto quello che gli serve per sviluppare ancora di più la sua attività. Può prendersi tutto lo spazio che vuole. Una vigna che va avanti senza pudore da decenni. Alla quale Scarpelli si attacca da sempre e continua ad esprimere desideri: il suo problema adesso è di mandar via alcuni ragazzi che da sempre posizionano un po’ di cassette di frutta e verdura, vicino alla sua attività, per commerciarla.
Una attività che non da fastidio a nessuno da sempre tranne che a Scarpelli. Il re della Riforma. Così ha chiamato ad Occhiuto che subito ha attivato gli sceriffi che hanno iniziato una azione di contrasto nei riguardi del venditore ambulante manco fosse la causa principale dei mali della nostra città. E’ vero che l’abusivismo è reato, ma è anche vero che bisogna trovare un modo per aiutare chi ha deciso di guadagnarsi la giornata onestamente “inventandosi” un lavoro a mettersi in regola con la legge, e non trattarli come degli appestati per far piacere a Scarpelli. Specie in una città dove la disoccupazione ha raggiunto livelli da codice rosso.
Ma il signor Scarpelli, nel momento del bisogno, oltre che ad Occhiuto, può chiamare anche la polizia, che mai come in questo caso, in meno di due secondi, arriva sul posto, e in forze. Se li chiami per qualcosa di serio magari arrivano dopo mezz’ora, ma se li chiama Scarpelli per cacciare l’ambulante fanno onore al loro nome: volano come le Volanti. C’è chi può e chi non può.
Dunque, se ti fai pagare i magazzini del supermercato dal Comune senza averne titoli, è legale. Se ti chiudi un appartamento per farne gli uffici del supermercato, pagato dal Comune, anche questo è legale.
Se occupi il marciapiede totalmente impedendo il passaggio ai pedoni e ai diversamente abili, e ti chiami Scarpelli va bene. Ma se metti qualche cassetta di frutta per strada non va bene, arrivano tutti: questura, carabinieri, vigili, pompieri, guardie forestali, finanza. A Cosenza va così.
Se non sei della loro paranza non conti nulla. Qui non c’è giustizia per i morti di fame, per chi vuole rifarsi una vita, per chi stenta a campare. Questo è il sud dove la Legge non è uguale per tutti.
GdD