Graziano Di Natale, presidente della Provincia dopo aver cacciato a calci nel sedere Mario Occhiuto deve togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Non ha gradito in particolare le note che gli scrive contro una sigla, Lista per Cosenza, che gli rimprovera di essere, in fondo, uguale al cazzaro. Nel senso che sperpera tanto quanto lui. Con la differenza che Occhiuto non ha sposato la figlia di Mario Pirillo detto “Pirillone”, come invece ha fatto lui.
Di Natale, tuttavia, avendo toccato con mano le aberrazioni della gestione “cazzara” della Provincia, denuncia una serie di aspetti grotteschi degli sperperi di Occhiuto.
“… Distratto dalla bramosia del consenso – si legge in una nota di Graziano Di Natale -, sottoscriveva contratti di collaborazione in tutti gli organismi presenti nell’Ente, anche nelle Società partecipate quale ad esempio ALESSCO i cui vertici sono stati azzerati nei giorni scorsi.
Stiano quindi tranquilli tutti che non darò solo seguito a quanto già avviato nei mesi scorsi relativamente all’invio presso la Procura della Corte dei Conti dei contratti esterni sottoscritti per lo Staff, i Dirigenti e il Direttore Generale, il cui costo nel solo anno 2016 è pari a 622.176 euro.
Daremo conto anche di come funzionava prima che assumessi la Presidenza: di come, per esempio, si firmavano transazioni legali senza il parere dei Revisori dei Conti; di come si spendevano 41.800 euro per l’acquisto di un Diorama da posizionare nella Villa Vecchia comunale; oppure per commissionare volumi sullo studio dei fondali marini, piuttosto che sullo studio del rapporto fra uomo e animali. Il tutto dimenticandosi delle funzioni fondamentali della Provincia e scordandosi quindi dei cittadini amministrati.
Tutto ciò è solo una piccolissima parte di quanto riscontrato, ma che dà pienamente l’idea del metodo di gestione della “cosa pubblica” utilizzato dalla precedente Presidenza.
Correttamente con la mia condotta – conclude Di Natale – non solo illustrerò le cose fatte e che farò nel prossimo futuro, ma darò conto di quello che ho trovato e di ciò che con grandi sacrifici ho evitato – vale a dire il dissesto finanziario.