Parte oggi una nuova inchiesta su Iacchite’.
In molti ci hanno rimproverato di non seguire con l’attenzione che meriterebbe la corruzione all’interno della chiesa cosentina. Noi abbiamo fatto il nostro denunciando con puntualità le verità nascoste in casi come quello di Padre Fedele Bisceglia e dell’Istituto Papa Giovanni XXIII ed i compromessi che si mettono in moto quando c’è da coprire qualcuno. Per non parlare delle connivenze con gli affaristi e gli interventi a gamba tesa in ambito politico.
Ma possiamo e dobbiamo fare di più. Ed eccoci qui a proporvi il lavoro di un collega che si firma col nome di Ildobrandino Guidone Cacciaconte che fu eletto vescovo di Cosenza nel 1252. La + prima del nome significa vescovo.
Don Pasquale Traulo vescovo di San Severo in Puglia?
Il canone 401 – §1 del codice di diritto canonico recita: «Il vescovo diocesano che abbia compiuto i settantacinque anni di età è invitato a presentare la rinuncia all’ufficio al Sommo Pontefice, il quale provvederà, dopo aver valutato tutte le circostanze». In Italia, gli arcivescovi e vescovi prorogati, “scaduti” e in attesa del successore, sono circa una ventina (17 per l’appunto), di cui più di 4 occupano sedi meridionali. Un’età che non si associa più alla vecchiaia, ma non per la chiesa. I vescovi che varcano la soglia dei settantacinque devono lasciare i propri incarichi mediante la famosa lettera di dimissioni.
E mentre Papa Francesco continua a stupire con le sue scelte vescovili, la chiesa di Cosenza-Bisignano continua a sponsorizzare il pupillo di mons. Salvatore Nunnari, oggi vescovo emerito, ma certamente molto più amato di quello attuale, monsignor Francesco Nolé…
Stiamo parlando di don Pasquale Traulo, originario di Carolei, già Vicario episcopale per il Coordinamento della Pastorale, parroco dei Sacri Cuori, in Luzzi, parroco di Santa Maria Assunta in Sambucina e Rettore della chiesa ex conventuale di S. Francesco di Paola, in Luzzi; canonico onorario Capitolo Concattedrale di Bisignano. E già segretario particolare dei predecessori di Nunnari ovvero Agostino e Trabalzini.

Una raffica di nomine volute prima da sua eccellenza monsignor Nunnari, ma oggi avvalorate da mons. Nolè, proprio per renderlo più “episcopabile” agli occhi della Nunziatura Vaticana e della Santa Sede. Il tentativo di piazzarlo recentemente alla diocesi di Tursi-Lagonegro era fallito forse perché troppo tradizionalista, amico personale del cardinale Burke (il porporato che ha sollevato insieme ad altri cardinali i Dubia contro il Pontefice) o forse perché di troppa giovane età. Tuttavia nonostante le pressanti operazioni di alcuni vescovi titolari (San Marco, Cosenza, Palmi), don Pasquale è rimasto a Luzzi.
Ma ora che due diocesi pugliesi e alcune campane stanno per diventare “Sedi Vacanti”, i “vecchi volponi” risferrano l’attacco. Don Traulo, però, non è tanto ben visto dai suoi confratelli preti, perché sarebbe troppo amante del potere. Tuttavia la presentazione alla Nunziatura per questo prete continua a invadere gli uffici romani di via Po.
Questa volta per la corsa alla sede di San Severo in Puglia (suffraganea dell’arcidiocesi di Foggia-Bovino), dove monsignor Lucio Renna ha da qualche giorno scritto al Papa le proprie dimissioni per raggiunti limiti di età.
Ma come da Cosenza partono le bombe epistolari pro e contro Traulo, da Crotone si punta su don Parise parroco in Santa Severina, da Lamezia su don Stranges, da Mileto su don Varone… Ognuno porta avanti il suo. Di sicuro nei tempi antichi i vescovi della chiesa cattolica apostolica e romana venivano designati per opera e “suggerimento” dello Spirito Santo, oggi, invece, per opera della pratica del “dono”… In ogni caso, tutti sanno che con Papa Francesco i pronostici servono a poco. Quasi tutte le più recenti nomine vescovili in Italia sono state delle vere e proprie sorprese, con il Papa che ha prediletto semplici parroci anche per sedi di un certo rilievo. Con Bergoglio si sa, nulla è scontato.
1 – continua
+ Ildobrandino Guidone Cacciaconte