Cosenza, piazza Fera: ecco quello che Mario il “fascio” non fa vedere ai cosentini

Le truppe cammellate di Mario Occhiuto si preparano ad invadere piazza Fera per dare il via alla solita “festa di regime” di stasera alle ore 18. Non è un mistero che Occhiuto tenda al despotismo e questa volta a rinfacciarglielo non siamo stati noi, comunisti ed anarchici, ma gente tradizionalmente moderata e morigerata come Bianca Rende, che guardando la locandina dell’evento, nella quale Occhiuto ritiene di essere il “solo” (o il “duce”) a consegnare questa pessima opera alla città, ha esclamato d’istinto che “neanche ai tempi del fascio” si operava così.

Ma ai gerarchi di Occhiuto va bene così: non si sentono succubi di questo deficiente e continuano a servirlo e riverirlo. Esilarante il suo vice, Jole Santelli, che da ignorante qual è, non riesce neanche a capire chi la sfotte definendola “Eva Braun” perché la considera una donna… dell’Isis. Così vanno le cose nel regime Occhiuto. E noi, che ai regimi siamo allergici, ci sguazziamo e commentiamo col giusto sorriso sulla bocca (che non è quello dei fasci) anche la bella prodezza del collega Camillo Giuliani, che alla maniera di Corrado Guzzanti in “Fascisti su Marte” (il padre, che dirige il giornale del PD non è proprio in grado di pensarla una cosa del genere), facendo anche la parodia all‘istituto LUCE, immagina così il discorso del “duce” di stasera.

adolf1 «Oggi, 17 dicembre, nasce con questo semplice rito inaugurale la più bella piazza di sempre. È grande festa, un giorno di legittimo orgoglio per tutto il popolo. Per realizzare l’importanza dell’avvenimento basti per un minuto solo riflettere, ché qui in questa piazza solo tre anni or sono regnava ancora la mortifera palude.

Abbiamo impegnato una lotta durissima. Avevamo di fronte lo scetticismo, l’inerzia mentale, la poltroneria morale di coloro i quali, prima di impegnare il combattimento, vogliono essere matematicamente sicuri di raggiungere la vittoria, mentre per noi, più ancora della vittoria, ha importanza il combattimento, poiché quando esso è impegnato con sicurissima volontà è coronato immancabilmente dalla vittoria.

Desidero rivolgere un elogio a coloro che vogliono ascendere agli orizzonti del benessere e della grandezza. Dove era una landa deserta sorge oggi una piazza e in essa si raccoglieranno in perfetta concordia».

giustaTornando alle cose serie, tutti i cosentini sanno che l’inaugurazione di stasera è farlocca al pari di Occhiuto. Il lato panoramico della piazza non è finito e lo si vede anche solo dando uno sguardo distratto, il parcheggio sotterraneo è ancora nel libro dei sogni e, udite udite, nonostante il “cordone” dei soliti noti siamo riusciti a fotografare il lato nord che è ancora un cantiere appena iniziato.

Il “duce”, Occhiuto insomma, inaugura soltanto quello che si vede ovvero il primo lotto funzionale e lo inaugura per una sola ragione.

ferabisSe non fosse stato certificato e collaudato almeno un lotto funzionale dell’opera di Piazza Fera-Bilotti e del parcheggio sotterraneo entro il 31 dicembre del 2016, l’intero finanziamento europeo (oltre 16 milioni di euro di fondi Pisu, Por 2007-2013) sarebbe stato revocato.

Sì, perché al 31/12/2015 il Comune di Cosenza ha rendicontato per i lavori di Piazza Fera-Bilotti la somma di 10 milioni di euro. Nel corso del 2016 risultavano rendicontati fino a qualche mese fa solo 2 milioni di lavori. Alla luce di questi dati rimanevano, alla data di ottobre 2016, da rendicontare, in riferimento ai lavori di Piazza Bilotti, oltre 4 milioni di euro.

Occhiuto si è dato da fare e, tra subappalti e piroette con i suoi soliti amici borderline, ha chiuso il (primo) cerchio e così stasera concede ai cosentini la sua squallida festa di regime ma solo perché altrimenti gli avrebbero tolto i soldini. E si sa quanto il “duce”, Occhiuto insomma, ci tiene alla guagna…