Oliverio rovina la festa a Domenico Lucano. Furbo come una volpe ecco il Governatore della Calabria mettere il cappello sulla vicenda che avvolge il comune di Riace e personalmente il suo sindaco Mimmo. Il furbetto che presiede la Regione, che non ha mai fatto niente in materia di accoglienza, eccolo ancora una volta in prima fila ad appoggiare un modello che niente ha a che vedere con le istituzioni e men che meno con il suo operato. Ma nonostante ciò ha deciso lo stesso di partecipare al consiglio comunale di domani, a Riace, convocato dal sindaco per fare chiarezza sul suo operato a seguito di una serie di accuse anonime. Lo scopo è solo strumentalizzare e lavarsi la faccia, infatti:
Oliverio è forse venuto solo qualche settimana fa a Falerna ad impedire uno sgombero fatto da un sindaco sceriffo da lui ben conosciuto? Si è forse occupato della situazione esistente negli alberghi usati come scatole di sardine da cooperative affariste da lui ben conosciute?
Noi umani che gironzoliamo in questa devastata terra non lo abbiamo mai incontrato. E sicuramente si è guardato bene, il nostro governatore, a tenersi lontano da questi luoghi per non rompere i precari equilibri della loro politica affaristica.
Ora cosa vuole da Lucano? Cosa gli deve dire? Cosa vuole offrirgli?
Il governatore, avrebbe potuto tenersi lontano anche da questa situazione, mandando il solito telegramma e lasciar fare a chi come Mimmo, fa da anni nel silenzio più assoluto, salutato solo dal mondo intero, compreso il papa, e dagli esseri umani.
Scusami Mimmo ma non ci vengo il 30, per il semplice motivo che non voglio essere il solito disturbatore che fischia la politica. Il messaggio che demmo nel 2009 ad Amantea nella grandiosa manifestazione contro il silenzio sulle navi dei veleni, rimane ancora vivo. Anche in quell’occasione , Oliverio, allora Presidente della provincia, dopo anni di silenzio sui rifiuti tossici, voleva metterci il cappello e avere il suo spazio per parlare. Tutti gli dicemmo che era il benvenuto nel nostro corteo, ma che assieme a tutti gli altri avrebbe dovuto mettersi alla fine del corteo e non parlare dal palco dove parlarono solo le associazioni che realmente lottavano sui territori.
Verrò di sicuro dopo, e ritienimi sempre disponibile per ogni tua iniziativa.
Francesco Cirillo