Calabria Verde, Striscia e il papocchio dei sorveglianti idraulici

Striscia la Notizia è tornata in Calabria con il suo inviato Pinuccio per denunciare l’ennesima vicenda tragicomica che vede come responsabili i nostri governanti.

Pinuccio di Striscia, in particolare, si è occupato degli addetti alla sorveglianza idraulica in servizio alla Regione. Di base, chi fa questo lavoro dovrebbe controllare i fiumi e verificare se ci sono pericoli di piena o di esondazioni e rischi più o meno gravi per le coltivazioni e per le stesse abitazioni in prossimità dei corsi d’acqua.

Ma, incredibilmente, l’inviato del tg satirico di Ricci è venuto a sapere che quando piove questi signori addetti alla sorveglianza idraulica, incredibile ma vero, non lavorano e possono restare tranquillamente a casa o dove meglio gli aggrada.

Il motivo è disarmante. Questi lavoratori avrebbero dovuto essere inquadrati con un contratto di pubblico impiego e invece, non si capisce come, sono stati assunti con un contratto di lavoratori idraulico-forestali, che prevede espressamente che non debbano lavorare con condizioni del tempo avverse. Andando in cassa integrazione per i periodi invernali.

Pinuccio, a questo punto, avendo assodato che l’inghippo partiva dall’ex Afor e continuava con l’attuale Calabria Verde, è andato a Catanzaro per porre qualche domanda al commissario straordinario della società in house regionale ovvero il generale dei carabinieri Aloisio Mariggiò.

Il commissario ha ammesso subito, senza troppe perifrasi (e meno male!) che ci troviamo di fronte ad un “papocchio“. “Un papocchio – ha detto – che si è consumato ad arte tra il 2009 e il 2010 quando la Regione Calabria ha fatto partire un bando per l’assunzione di 287 lavoratori. Dovevano essere seguite le linee guida per il pubblico impiego ed invece vennero seguite le direttrici del contratto per lavoratori idraulico-forestali”.

Il finale è la promessa del generale di mettere tutto a posto non prima di maggio (guarda caso quando il tempo migliora!) per chiudere un’altra vicenda grottesca della nostra realtà.