Sciopero Gioia Tauro, PC: “Solidali con gli operai: lavorare meno lavorare tutti”

Il Partito Comunista si dichiara solidale con gli operai del porto di Gioia Tauro in lotta per la difesa del posto di lavoro dai 400 licenziamenti annunciati dall’agenzia Medcenter. I fatti di questi ultimi giorni sono l’ennesima dimostrazione del fatto che un’azienda privata multinazionale non può gestire una struttura importante come il porto di Gioia Tauro se non per i profitti dei suoi soci, condannando i lavoratori a licenziamenti, sfruttamento selvaggio in condizioni insostenibili e insicure per gli operai.

Lo sciopero di queste ore, guidato dal Sindacato Unitario dei Lavoratori, è una battaglia fondamentale che deve essere da esempio per tutte le lotte sul lavoro della Calabria e dell’intero territorio nazionale. La sera dell’inizio dello sciopero, e anche il pomeriggio precedente, siamo stati presenti ai cancelli del porto per affiancare gli operai nella loro lotta, che continua anche in questo momento e vede l’eccezionale risultato di uno sciopero con quasi il 100% di lavoratori aderenti, intenti a presidiare i cancelli per mostrare all’azienda e a tutta la collettività come il funzionamento del porto, con tutta l’importanza che esso riveste per l’intero Paese, dipenda unicamente dagli operai.

Siamo solidali con gli scioperanti, invitandoli a non arrendersi di fronte ai ricatti dell’azienda e delle istituzioni al servizio dei padroni, e chiamando tutti i lavoratori e i disoccupati della Calabria ad affiancarsi a questa lotta e a farla propria, contro lo sfruttamento in ogni paese e in ogni città. Rivendichiamo il blocco dei licenziamenti, la diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario con nuove assunzioni, in modo da lavorare di meno e lavorare tutti quanti, senza lasciare nessuna famiglia senza lavoro e senza pane.

Rivendichiamo l’introduzione di un salario minimo garantito come tutela per gli operai, per avere sempre assicurata una giusta retribuzione e per essere tutelati dalle imposizioni dell’azienda su licenziamenti e decurtazioni della paga. Rivendichiamo la nazionalizzazione dell’azienda sotto controllo operaio, perché non è più tollerabile che le multinazionali facciano profitti sullo sfruttamento dei lavoratori, speculando su un servizio essenziale per la produzione in Calabria e in tutta Italia; il porto deve essere sotto il controllo dei lavoratori, perché solo essi, come già detto, hanno le competenze e le capacità per far funzionare i servizi del porto e saperli gestire al meglio.

Rivendichiamo investimenti per la sicurezza sul luogo di lavoro, perché non è più tollerabile che chi lavora venga sfruttato al costo della salute e, purtroppo, a volte anche della vita. Rivendichiamo investimenti infrastrutturali per rilanciare il porto e per utilizzare i collegamenti ferroviari per il trasporto logistico, cosa che permetterebbe un trasporto più veloce, più economico, minori danni ambientali e nuovi posti di lavoro.

Ricordiamo soprattutto come sia fondamentale per i lavoratori rivolgere la lotta anche contro il governo nazionale e l’Unione Europea, unione di banche e di multinazionali, mandanti delle privatizzazioni che hanno portato strutture come il porto di Gioia ad essere affidati a questi manipoli di sfruttatori, utili solo a contare i loro soldi senza dare nessun contributo reale alla società, sfruttando invece il lavoro altrui e imponendo disoccupazione e miseria per le famiglie dei lavoratori. Portiamo la lotta fino in fondo! No ai licenziamenti! Lavorare meno, lavorare tutti! Nazionalizzare il porto di Gioia Tauro!