Nella sanità cosentina – come ben sanno i nostri lettori – può accadere davvero di tutto. La nostra politica corrotta è riuscita persino a salvare la poltrona di Raffaele Mauro, il più impresentabile dei direttori generali dell’ASP di Cosenza. Servo di Madame Fifì, succube del Cinghiale, corrotto per far guadagnare prebende ai suoi congiunti e ai suoi amici avvocati massoni, dichiarato depresso dal Tribunale e sputtanato sul Corriere della Sera, è rimasto al suo posto nonostante quel fanfarone del commissario Scura e continua a rimanerci perché i commissari nominati dal M5s e lo stesso ministro Grillo fanno solo chiacchiere ma niente fatti.
Il battagliero sindacato della Fedir, che denuncia da tempo gli scandali della sanità cosentina, negli incontri pregressi con Scura, ha effettuato denuncia circostanziata dell’operato del direttore generale Mauro lasciando alle autorità competenti ogni conclusione.
Certo, anche la magistratura avrebbe potuto sospenderlo ma tutti sappiamo che a Cosenza c’è il porto delle nebbie e tantissimi giudici massoni per i quali (e che ve lo diciamo a fare?) Faccia di Plastica spesso fa il consulente. Della serie: arrendiamoci, siamo circondati…