Lamezia: corruzione all’aeroporto, le alleanze nel Cda della Sacal

La Società Aeroportuale Calabrese (Sacal), ente gestore dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, è una Società a capitale misto. Il 54,72% delle azioni è infatti detenuto da Enti Pubblici e il rimanente da investitori privati. 

In qualità di gestore aeroportuale, SACAL coordina e gestisce l’intero aeroporto, pianifica e coordina lo sviluppo infrastrutturale dello scalo, cura la manutenzione e la pulizia; gestisce i controlli di sicurezza sui passeggeri in partenza, le aree parcheggio e la fornitura di servizi commerciali e pubblicitari attraverso concessione a terzi.

Subentrata nel 1990 al Consaer (Consorzio costituito nel 1965 per la realizzazione e la gestione del nuovo aeroporto calabrese), con la Sacal S.p.a. l’Aeroporto di Lamezia Terme diventa il più grande e importante aeroporto della Calabria. Nel 2009 la Società ottiene la Concessione della Gestione Totale per un periodo di quarant’anni e la Certificazione di Prestatore di Servizi Assistenza a terra (handler) dei passeggeri, degli aeromobili e per la movimentazione merci e bagagli.

La S.A.Cal. S.p.A. è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da otto membri, tre dei quali eletti dall’Assemblea dei Soci e cinque nominati direttamente dai seguenti enti: Comune di Lamezia Terme, Amministrazione Provinciale di Catanzaro, Comune di Catanzaro, Regione Calabria e CCIAA di Catanzaro. Sono stati nominati dall’Assemblea dei Soci tenutasi in data 06/05/2014 ed il loro mandato triennale ha avuto scadenza, nel 2016, alla data di approvazione del Bilancio d’esercizio prevista per il 31 dicembre 2016. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è stato eletto dal Consiglio tra i componenti designati dagli Enti pubblici partecipanti.

LE ALLEANZE NEL CDA

Dopo la prima scossa dell’annuncio delle indagini, è ovvio che alla Sacal è scoppiato il casino e così abbiamo capito le “alleanze”. Un giochino che oggi diventa di grande attualità. Alla riunione convocata da Colosimo per capire chi gli stava vicino, erano presenti Emanuele Ionà, rappresentante del Comune di Lamezia Terme, Floriano Noto, delegato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, e, in rappresentanza dei Soci privati Roberto Mignucci (Aeroporti di Roma SpA) e Benedetto De Rango (Banca Carime SpA).

Assenti il delegato della Regione Calabria, Gaetano Pignanelli, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e il rappresentante dei Soci privati, Francesco Grandinetti, i quali, a riunione del Consiglio conclusa, hanno inviato al presidente Colosimo la richiesta di dimissioni del CdA Sacal e la convocazione dell’Assemblea dei Soci.

“Come si ricorderà, infatti – spiegava una nota – il presidente Colosimo il 18 agosto aveva convocato il Consiglio di Amministrazione a seguito delle indagini aperte dalla Magistratura nei confronti del management Sacal, e su richiesta dei rappresentanti della Regione Calabria e Provincia di Catanzaro. Al termine della riunione, veniva diramato agli organi di stampa un comunicato, a firma di tutti i consiglieri Sacal, nel quale, oltre a rinnovare la fiducia al presidente Colosimo per l’intera attività svolta durante il proprio mandato,  i delegati degli Enti pubblici manifestavano la volontà di rimettere il proprio mandato agli organi designanti. La nota stampa – ricordano – si chiudeva con la volontà dell’intero Consiglio di aggiornarsi entro il 15 settembre per ‘le determinazioni del caso e degli atti conseguenti’. Dunque, come stabilito e avendo cura di riportare nell’Ordine del giorno le esatte richieste dei Consiglieri, il presidente Colosimo aveva convocato il 14 settembre il Consiglio di Amministrazione, rinviato poi alla data odierna (15 settembre) su richiesta del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. Raggiunto il numero legale, dopo la comunicazione del presidente Colosimo, e dei consiglieri Ionà e Noto in merito alla conferma della fiducia da parte dei loro Enti designanti, la riunione veniva chiusa con l’invito da parte dei Consiglieri presenti al presidente Colosimo di proseguire con il lavoro fin qui svolto per lo sviluppo dell’aeroporto.

Qualche ora dopo, il presidente Colosimo riceveva  dai consiglieri Pignanelli, Bruno e Grandinetti una missiva nella quale si ribadiva la richiesta di dimissioni del CdA Sacal e la convocazione dell’Assemblea Soci”.