Ferramonti di Tarsia, atto vandalico al Museo della Memoria

L'ingresso del Campo di Ferramonti di Tarsia

(ANSA) – TARSIA (COSENZA), 25 APR – Vandali in azione la notte scorsa nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, dove ha sede anche il Museo della Memoria. Lo ha reso noto il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, nel corso della manifestazione organizzata in occasione del 25 Aprile alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
I vandali hanno danneggiato, inserendovi della colla, la serratura del cancello d’ingresso del campo ed hanno divelto alcuni cartelli informativi posti all’ingresso della struttura.
“Un episodio vile – ha commentato il sindaco Ameruso – soprattutto perché è stato fatto oggi, in occasione dell’anniversario della Liberazione”.

Costruito in una zona all’epoca insalubre e malarica nei pressi del fiume Crati, quello di Ferramonti è stato uno dei più grandi campi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici, prigionieri politici e slavi aperti dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940, all’indomani dell’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale. I primi ad essere deportati lì sono stati 160 ebrei romani, ma nel ’43, al momento della liberazione, a Ferramonti erano imprigionate oltre 2mila persone.