Regione&clientele: Calabria Lavoro è (molto) peggio di Calabria Etica

Allo sdegno non c’è mai fine!

Considerato che “qualcuno” è andato in galera per una serie di short list che definirle “chiacchierate” era una bontà, la storia pare che si debba ripetere, oppure c’è qualcosa che non va.

A scanso di equivoci, ogni riferimento a Calabria Etica non è puramente casuale.

Se qualcuno non lo sa, in Calabria esiste un Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato (LR 33/2012). Sulla realizzazione e sulla implementazione di questo Registro, Calabria Etica aveva implementato un ennesimo “progetto”, attingendo collaboratori dalla sua corposa short list, tanto “chiacchierata”, da far andare in galera il suo presidente, Pasqualino Ruberto.

Pasqualino Ruberto

Ora, o la magistratura ha il “prosciutto sugli occhi”, o ci vuole vedere ad “intermittenza”.

Nella sezione “Amministrazione Trasparente” nel sito di Azienda Calabria Lavoro al reparto “Consulenti e Collaboratori” (www.calabrialavoro.eu/news/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=146&Itemid=645&limitstart=490) si legge di un (ma possono essere tanti) Contratto di Collaborazione Coordinata e Continuativa valevole fino al 01/10/2017 ma del quale è già pronta una “Proroga ad nutum”, di una collaboratrice, che evidentemente ha “qualche marcia in più” rispetto a tanti altri “portatori d’interesse” inseriti nella fatidica “short list” di Calabria Etica, che non poteva più essere utilizzata poiché oggetto di attenzionamento giudiziale da parte della Procura della Repubblica di Catanzaro.

Verrebbe da pensare che se di “etica” in Calabria Etica ce n’era poco, in Azienda Calabria Lavoro ce n’è ancora di meno. Oppure si perpetua l’azione di “latin lover dipartimentali” che come “charme” hanno solo il ruolo che rivestono, grazie a “mistiche virtute e canoscenze”.

E il commissario Luigi Zinno sta a guardare? O segue il cattivo esempio?