Si apprendono finalmente maggiori particolari sull’operazione portata a termine stamattina dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza, che ha scoperto un dentista che esercitava la professione senza mai aver presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito redditi per oltre 400.000 euro.
I finanzieri sono intervenuti a Scalea, nello studio dentistico di Hans Cristoph Josef Dietrich, nato in Germania ma residente da tempo nell’Alto Tirreno cosentino.
Rilevato l’effettivo esercizio dell’attività di dentista, i finanzieri hanno avviato un mirato controllo fiscale che consentiva di reperire presso la sede dell’attività appunti, annotazioni su registri improvvisati e files presenti su strumenti informatici, che permettevano di ricostruire l’attività svolta dall’odontoiatra ed i redditi non dichiarati.
In particolare i controlli hanno consentito di ricostruire un’imposta evasa di circa 100.000 euro e di richiedere l’applicazione di misure cautelari fiscali volte a tutelare il credito vantato dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti del contribuente. Ciò consentirà l’iscrizione di ipoteca sui beni del debitore e l’autorizzazione a procedere, a mezzo di ufficiale giudiziario, al sequestro conservativo degli stessi, per ottenere garanzie dei crediti erariali connessi alle imposte evase ed ai relativi interessi. La verifica del mancato rispetto delle norme di natura igienico-sanitario che disciplinano l’operato dei medici ha altresì portato a disporre la chiusura dello studio dentistico, su precisa indicazione delle Autorità sanitarie locali.
Due anni fa era stato il Comune di Diamante, con ordinanza n. 3/2015 del 26 maggio 2015 a disporre la chiusura del suo studio in via Benedetto Croce nella bella cittadina tirrenica avendo riscontrato una serie di irregolarità. Come riporta Tirreno News (http://www.trn-news.it/portale/index.php/altotrreno/item/4792-il-comune-di-diamante-chiude-uno-studio-dentistico).
L’edificio era sprovvisto di abbattimento di barriere architettoniche e l’ingresso dell’ambulatorio fungeva da sala d’attesa con cinque sedie e da segreteria. Le due sale operative risultavano separate da una tenda di colore verde non idonea al luogo per l’utilizzo e non presentavano adeguata chiusura con porte idonee a garantire la privacy e la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Infatti, risultavano presenti due tende tipo zanzariere in sostituzione delle porte, che risultavano divelte ed abbandonate. Gli accertamenti esperiti avevano fatto emergere, inoltre, che il professionista era sprovvisto dell’autorizzazione sanitaria.
E’ molto probabile, allora, che, mandato via da Diamante, il dentista tedesco si sia messo in moto per aprire un altro studio a Scalea ma anche qui l’epilogo è stato uguale.
A Diamante – ci riferiscono alcune fonti – faceva prezzi ottimi. Una pulizia denti la faceva per 35-40 euro e, di conseguenza, non andava molto a genio agli altri dentisti, che evidentemente lo hanno denunciato alla Finanza. Ma sono in molti a dire che era bravo.
Hans Cristoph Josef Dietrich, a dire il vero, è anche un personaggio molto “naïf”. Una volta mise i nomi dei pazienti che non lo pagavano in una tabella fuori dal suo balcone e qualche volta alzava il gomito ma tutti sono concordi nel dire che in definitiva è una brava persona.
Se non avevi soldi si fidava e faceva qualsiasi tipo di interventi e in molti se ne approfittavano. Poi, la prima chiusura del suo studio e oggi, a distanza di due anni, la seconda mazzata. Probabilmente sempre “telecomandata”.