Calabria, sanità allo sbando. La deriva della “Dulbecco” e la “Divina Commedia” nel Dipartimento

Ebbene si, siamo tornati con il capitolo 2 della Divina Commedia del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria che versa in gravi ed irreparabili condizioni, così come gravi sono le condizioni di tutte le Aziende del servizio sanitario della Regione Calabria, ultimo esempio la “Dulbecco” di Catanzaro (fatidico accorpamento del Pugliese nel Mater Domini). Infatti l’accorpamento è solo virtuale ma in realtà le due Aziende vivono nel caos pià totale generando “gravi” disservizi amministrativi e di conseguenza disservizi all’utenza. Basti pensare che le due Aziende operano ancora ognuno con la propria autonomia, dagli stipendi, alle delibere, al protocollo, agli acquisti di farmaci e presidi eccetera…

Il primo Commissario (Vincenzo La Regina detto anche inutile idiota) ha lasciato la corona ed è scappato a gambe levate cedendo il posto alla dott.ssa Carbone Simona, che ancora imbambolata non ha capito dove si trova e quanto prima … scapperà anche lei… però, in attesa di seguire La Regina, ha richiamato con un semplice avviso il “nuovo Direttore Amministrativo” Antonio Mantella, che per sfortuna della Dulbecco, di nuovo non ha nulla. Infatti, fino a qualche mese fa era già Direttore Amministrativo (e non si sa come lo sia diventato, da semplice funzionario di Azienda…) dell’ei fu ospedale Pugliese-Ciaccio. Caro Presidente, la sanità non è uno strumento social, quello di cui Lei si avvale e anche male tra il suo idioma “cusendino” tragicomico e bisognevole di sottotitoli e la sconcertante consecutio temporum figlia di un confuso sapere che è molto peggio dell’ignoranza. Forse il parassita dovrebbe vivere di più le Aziende per capirne lo stato reale ma tutti sanno quanto il Nostro sia allergico (per usare un eufemismo) al termine “lavoro”. Un amministratore con le carte in regola dovrebbe saper dare alle Aziende una spiccata professionalità ed una elevata organizzazione. Ma in Calabria siamo nelle mani di soggetti come Occhiuto e c’è poco altro da aggiungere. Povera Dulbecco !!

Ma torniamo a noi, ovvero alla “Divina Commedia” al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

CALABRIA, LA DIVINA COMMEDIA AL DIPARTIMENTO (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-calabria-la-divina-commedia-nel-dipartimento-tutela-della-salute-della-regione/)

Così come indicato nel precedente capitolo ormai Renzo (Jole Fantozzi) e Lucia (Francesco Lucia, Tecnico della prevenzione) hanno preso due strade diverse, Renzo è diventato sub commissario alla Sanità (così come vi avevamo annunciato), non certo per competenze ma grazie al marito e alle sue conoscenze “ministeriali” dopo la grande esperienza – si fa per dire – consumata nel Dipartimento. E così, dopo averlo ridotto ai minimi termini, adesso gli (per noi è sempre Renzo anche se… donna) compete un ruolo ancora più importante e “meritato”… Con la sua nomina aspettiamo di capire che fine farà il Commissariamento… E non siamo per niente ottimisti.

Ma Lucia non è da meno, infatti ormai, ha assunto il ruolo del dirigente generale, anche se non lo è, ma di fatto sostituisce tutto e tutti. Lui è il filo diretto di Don Abbondio (il presidente Robertino Occhiuto) e infatti cerca di coordinare Renzo (sempre Jole Fantozzi) e Fra’ Cristofaro (Ernesto Esposito), il secondo sub commissario, “consiglia” i consiglieri ed in più coordina il neo nominato dirigente generale ad interim del Dipartimento dott. Calabrò e tutti i dirigenti (quei pochi rimasti) nel morente verminaio della sanità calabrese.

Insomma “Lucia” è l’occhio, l’orecchio (e qui ci fermiamo per ovvia carità di patria…) di Don Abbondio (sempre il presidente Robertino Occhiuto). Basta dire SI (e ci fermiamo anche qui per carità di patria) ad ogni richiesta ed il gioco è fatto. Tu sarai il figlio mio prediletto e io ti eleverò a futuro dirigente generale della Sanità calabrese. Non ha importanza il titolo di studio, non ha importanza l’esperienza, non ha importanza se non si è idonei negli elenchi dei direttori generali, anche un semplice funzionario “tecnico della prevenzione” (oggi dirigente di settore della Regione Calabria grazie ad un bando farlocco… e sicuramente anche futuro Dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro con altro bando in preparazione ad hoc) va bene per dare lo scettro e governare.

E se all’Asp di Cosenza Occhiuto è riuscito a far diventare direttore generale il faccendiere più incapace e ignorante d’Italia ovvero Antonello Graziano detto Strafalaria, vuol dire che tutto è possibile.

Tanto in Calabria possiamo permetterci tutto, in Calabria non serve la professionalità, i Calabresi non meritano di più, e infatti basta che “don Abbondio” (sempre il presidente Robertino Occhiuto)  pubblichi qualcosa sulla sanità e tutti i pastorelli battono le mani senza capire che nella “nostra Sanità” dopo due soli anni di governo siamo già oltre la bancarotta. Ovviamente pilotata, per arricchire tutti i famelici boss della sanità privata amici degli amici degli amici…