Vaticano, Ferrara al vetriolo: “La Chaouqui, Nuzzi e Fittipaldi? Roba da servizi segreti…”

La leggendaria spia Mata Hari e uno dei suoi amanti... in divisa

“Nuzzi e Fittipaldi? Sono smerdatori professionali di cui non ho stima. Roba da servizi segreti, da Chaouqui, che poi le due cose non sono cosi’ diverse. Al servizio di una cordata di cardinali. Sono giornalisti pettegoli dagospieschi che scrivono libri solo per fare quattrini e comprarsi loro appartamenti da 500 metri quadri. Altro che salvare la Chiesa e aiutare Bergoglio”.

Lo dice Giuliano Ferrara a La Zanzara su Radio 24 parlando del nuovo scandalo Vatileaks.

“Ma credete per davvero – dice Ferrara – che questi vogliono fare pulizia nella Chiesa? Ma chi ci crede? Nella Chiesa non si rovista come dentro una pattumiera, la pulizia la fa Bergoglio con i suoi strumenti. Sono al servizio di una cordata di cardinali contro un’altra, e poi fanno pure i pasdaran di Bergoglio. Questi giornalisti non fanno il loro mestiere, loro origliano, comprano o procacciano carte e cartuccelle e parlano solo di pettegolezzi e stronzate. Lo fanno per guadagnare soldi, per carriera, fama, gloria e infatti sono diventati delle star televisive”.

Giuliano Ferrara
Giuliano Ferrara

Continua Ferrara: “La Chaouqui? Sant’Agostino diceva “taceat mulier in ecclesia”, le donne fuori dai coglioni, non devono entrare nella Chiesa le donne, la Chiesa e’ dei maschi e poi delle suore, brave, che fanno le iniezioni. Bergoglio ha fatto male a chiamarla in Vaticano, e’ stato un errore, anche lui puo’ sbagliare. E’ pazzesco che ci sia una pr al vertice delle finanze vaticane, una che per mestiere spaccia carte dubbie in giro, perche’ deve rifare la faccia delle istituzioni di cui si occupa”.

“E poi – dice ancora Ferrara – io non credo che sia vero quello che scrivono sulle case dei cardinali e di Bertone. Sono case piu’ piccole e se sono piu’ grandi ci stanno anche il segretario, la perpetua, e poi sono cardinali, non sono mica Ferrara o Cruciani. Sono principi della Chiesa, lavorano per i poveri ma non devono essere poveri”.

(ANSA)