Mentre ormai manca solo l’ufficialità all’accordo tra il Cosenza Calcio e il direttore sportivo Stefano Trinchera, cerchiamo di scoprire qualcosa in più sul giovane manager (42 anni), sul quale il patron Guarascio punta per riportare i colori rossoblù in cadetteria.
Dopo aver smesso di giocare, il diesse leccese ha lavorato per un paio d’anni nelle categorie inferiori e a Francavilla Fontana (provincia di Brindisi) è riuscito a vincere alla grande un campionato di Eccellenza ottenendo la promozione in Serie D. Quanto basta per attirare le attenzioni del Lecce (squadra per la quale ha giocato molti anni in carriera), che lo ingaggia per la stagione 2015-16. Finirà con un terzo posto che non sfocerà nell’auspicata promozione in Serie B e i dirigenti salentini non lo confermano, preferendogli Mauro Meluso.
La scorsa estate, di conseguenza, Trinchera rientra nei ranghi a Francavilla come direttore sportivo e insieme al giovane patron Magrì, suo coetaneo e all’allenatore Calabro costruisce una squadra a costi contenuti (ora capite perché piace a Guarascio?) capace non solo di lottare per il mantenimento della categoria ma addirittura di entrare in zona playoff.
Del nucleo storico che ha vissuto la doppia promozione dall’Eccellenza alla Lega Pro restano quattro elementi: Galdean, Biason, Vetrugno e De Toma. Per il resto la ricetta è sempre quella: giovani affamati e funzionali al 3-5-2 di mister Calabro ed elementi capaci di aumentare il tasso d’esperienza e conoscano a menadito la categoria. Nel dettaglio i difensori Idda, Faisca e Abruzzese, i centrocampisti Alessandro e Triarico e la punta ex Trapani e Brescia, Abate.
Innesti importanti in difesa. Idda lascia la Casertana dopo tre stagioni vissute al settimo cielo. Abile sulla fascia, gioca anche come centrale, al fianco di Faisca, ex Vicenza e Maceratese e del veterano Vetrugno. Sulle fasce, da esterni bassi, due giovani scuola Lecce: Pino a destra ed Abruzzese a sinistra. In porta il collaudato Albertazzi e in organico anche Albertini (Rimini) e Pastore (Trapani). Quest’ultimo, classe 1994, particolarmente dinamico sulla fascia sinistra.
A centrocampo, Trinchera parte dalla conferma dei veterani Galdean e Biason ma non solo. Dal Teramo arriva Prezioso, dalla Pro Piacenza Alessandro, bravo anche a fare l’esterno d’attacco e poi Finazzi, reduce dall’avventura al Melfi, impiegabile in mediana e regia.
Il reparto offensivo, dal canto suo, può contare su interpreti come De Angelis dalla Casertana (che però partirà a gennaio), Nzola dall’Academica (la vera scoperta di Trinchera), Abate dal Brescia e Triarico dall’Aquila.
La prima partita fra i professionisti allo Stadio “Giovanni Paolo II”, rimesso a norma dal patron Magrì con un investimento di oltre 100.000 euro, finisce in tripudio: 1-0 contro il Catanzaro. Poi un po’ di altalena fino all’ottava giornata, quando inizia un nuovo torneo per la Virtus, che diventa praticamente imbattibile tra le mura amiche (ben 31 dei 45 punti totali i biancazzurri li hanno conquistati al Giovanni Paolo II) e pericolosa anche in trasferta come sa bene il Matera, tramortito dalle magie del gioiellino franco-angolano M’bala Nzola, 20enne attaccante promesso sposo della Fiorentina, scoperto dal ds Trinchera e impostosi in pochi mesi come uno degli attaccanti più immarcabili e devastanti della categoria.
Di lui tutti gli addetti ai lavori scrivono in maniera entusiasta: “… Impressionante quando prende palla al piede e ha campo da aggredire, Nzola è un attaccante mancino che sbaglia ancora tanto sottorete, ma riesce a crearsi almeno 4-5 occasioni per segnare in ogni partita. Bravissimo ad attaccare la profondità in questi mesi in Italia a detta del suo allenatore è cresciuto molto nella fase di dialogo coi compagni e di ripiegamento e recupero palla. Seguito a gennaio da Verona, Chievo e Napoli, il ragazzo da giugno sarà un giocatore della Fiorentina che lo ha prenotato grazie ai buoni rapporti fra il ds Corvino e il ds Trinchera che lo ha paragonato per movenze a George Weah…”.
Nzola ha poi perso la testa nella sfida dei playoff contro il Livorno. Espulso, se l’è presa con l’arbitro in maniera plateale e si è beccato 8 giornate di squalifica che ne condizioneranno la prossima stagione.
Noi siamo certi che tra questi calciatori ci sia anche qualche elemento che Trinchera porterà con se a Cosenza. Ma prima c’è da sciogliere il nodo allenatore e non tutti a Cosenza sono d’accordo per la conferma di Stefano De Angelis.