Blitz a Iacchite’. Tridico, un magistrato senza dignità

Il pm Tridico
Egregio dottor Tridico,
mi scusi se la disturbo, indaffarato com’è a lavorare per ripristinare l’ordine e la legalità nella città di Cosenza dove svolge la sua funzione di pm da tanti anni, ma non posso fare altrimenti. Sento la necessità di dirle due parole come libero cittadino.
Sono anni che mi perseguita, sono anni che passa le sue giornate a studiare come incastrami, e questo non è più tollerabile. Se solo avesse speso meno della metà del tempo che ha dedicato a me, in altre “faccende”, forse qualche delinquente vero lo avrebbe acchiappato. Ma di acchiappare corrotti, collusi, e mafiosi, a lei non passa neanche per l’anticamera del cervello.
Mi sono sempre chiesto: chissà come passa le giornate lavorative il dottor Tridico? Oltre a chiedermi come fa ad imboscare ogni cosa che le capita tra le mani e che riguarda i suoi sodali. Lei è una vita che mi sta dietro, possibile che non trovi altro di meglio da fare? Le faccio l’elenco di tutte le bufale che ha montato su di me, giusto per far capire ai lettori di quale pasta è fatto.
Lei è stato pm nell’operazione “No Global”. All’epoca mi accusava di essere il capo di tutti i black bloc d’Europa. E per questo sono stato arrestato, detenuto, e sottoposto all’obbligo di firma per due anni. Un processo che dopo quasi 12 anni si è concluso con una netta assoluzione in ogni grado di giudizio.
Non contento mi ha inquisito per interruzione di pubblici servizi e manifestazione non autorizzata. Anche qui dopo diversi anni sono stato assolto per non aver commesso il fatto. Uno pensa: dopo questo si sarà rassegnato. Ed invece ha continuato a perseverare, tanto non c’è nessuno a dirle niente. Può fare il cazzo che vuole, è lei la legge (minuscolo). Nessuno si sognerebbe mai di dirle di rispettare le Legge (in questo caso maiuscolo), e di fare il suo dovere. Ed è questa la sua/vostra forza: la paura della gente.
Perché il vostro agire si configura come quello dei mafiosi che attraverso le forze dell’ordine intimidiscono i cittadini con lo spauracchio di farli arrestare. A scrivere una ordinanza farlocca, persone come lei, non ci mettono niente.
Ma ritorniamo alla persecuzione, non contento, ha pensato bene anche di inquisirmi, insieme ad un’altra giornalista, di aver messo una bomba alla questura, e solo perché scrivevamo che al cantiere di piazza Fera-Bilotti c’era la mafia. E giù con interrogatori, prelievi del DNA, e tutto il cucuzzaro.
Oggi invece si presenta con la scusa degli spinelli accusandomi di aver acquistato 50 euro di erba e per questo ha sequestrato tutti i nostri pc. Che mi faccio gli spinelli l’ho detto pubblicamente, ma quello che non ho ancora detto pubblicamente a lei è questo: ma un po’ di vergogna, per tutto questo, non la prova?
Un po’ di dignità e amore per il suo mestiere ce l’ha? Lei sa bene che questa storia degli spinelli è solo una scusa per impedirci di scrivere, ma nonostante ciò continua a prestarsi a queste infamità, che evidentemente le ha “commissionato” qualcuno. Dica per una volta la verità Tridico, e la smetta di nascondersi dietro la toga.
Dica chi è il mandante di tutto questo, faccia il suo mestiere se è ancora in grado di farlo, anche perché i cittadini la pagano per questo. Metta fine a tutta la corruzione che impedisce a questa città di svilupparsi, e di crescere. E la smetta di costruire dossier farlocchi, perché non siamo certo noi il problema di questa città. Le auguro di passare, un giorno, quello che stiamo passando noi per il sol fatto di scrivere ciò che non va in questa città. Cosa che dovrebbe fare lei, visto il suo mestiere. Le auguro anche di passare qualche mese in carcere da innocente come è successo a me. Solo così può capire ciò che si prova a subire un’ingiustizia. E le ricordo che a Cosenza a jestima un coglia, ma u gabbu si. E il gabbo che oggi lei si è fatto di noi, presto le ritornerà indietro.
GdD