Rende, riprende a bruciare la vecchia discarica di Sant’Agostino nonostante il sequestro

Neanche il tempo di mettere i sigilli e di sequestrarla ed ecco che la vecchia discarica di Sant’Agostino a Rende riprende a bruciare.

Il tam tam dei social è diventato presto “segnali di fumo” e così dalle 14,30 circa stiamo rivivendo le stesse scene del 19 giugno scorso quando la vecchia discarica di Sant’Agostino è andata a fuoco per ore ed ore prima che vigili del fuoco e Protezione civile si decidessero a mandare un Canadair.

Eppure soltanto 24 ore fa i carabinieri della Forestale sono andati a compiere l’operazione formale del sequestro di tutta l’area della vecchia discarica e delle sterpaglie circostanti  dietro l’ordine di quel buffone del procuratore Spagnuolo che interviene soltanto per lavarsi la coscienza e per atti dovuti che fanno – con decenza parlando – venire il voltastomaco. Ma come si fa? Si transenna un’area a gravissimo rischio e dopo 24 ore già brucia di nuovo? E’ inconcepibile, ma è quello che accade.

La speranza è che le operazioni di spegnimento adesso siano più brevi e non facciano respirare ai malcapitati cittadini le esalazioni venefiche che già sono stati costretti a subire tra il 19 e il 20 giugno. Quanto a Spagnuolo e alla sua cricca, stendiamo un velo pietoso: invece di andare dietro alle canne, arrestassero i piromani se ci riescono…