‘Ndrangheta e politica, Palla Palla è messo male

La fine politica dell’esperienza da presidente della Regione Calabria di Palla Palla è sempre più vicina. Lo abbiamo scritto: Oliverio è sacrificabile e prima se ne va e meglio è per tutti. E a volerlo fuori dai giochi politici sono proprio i suoi compagnucci di partito.

A cominciare da Minniti, che evidentemente nulla può fare per apparare l’ennesima “defezione giudiziaria” nella giunta Oliverio, con l’incorruttibile procura antimafia di Reggio. Per quel che riguarda le inchieste provenienti dalla DDA di Catanzaro Minniti era riuscito a metterci una pezza (vedi Calabria Verde), ma ora pare si sia scocciato di fare da tappabuchi ad Oliverio per nascondere tutti i suoi problemi. Da questo momento, fa sapere Minniti: chini ci ‘ngappa ci ‘ngappa.

Palla Palla è messo male. Non ci arriva a settembre. Troppi sono gli “scandali” che hanno travolto la sua opaca amministrazione. Unnè cazzu du sua governare una regione come la Calabria. Pensava di gestire una macchina amministrativa così complessa come quella della Regione, con lo stesso “piglio” con cui ha gestito la Provincia di Cosenza. Non è bastato il suo sfrenato e squallido clientelismo amorale a fermare gli attacchi “politici” delle potenti lobby che abitano il palazzo pubblico della Regione Calabria.

In molti non hanno digerito l’esclusione dagli intrallazzi e dalla spartizione del bottino al punto che alcuni consiglieri di maggioranza si sono trasformati nei suoi più inferociti oppositori. E così facendo, e con la vicinanza di Madame Fifì invisa a tutti, Oliverio si è autoemarginato dal PD.

Ma c’è un altro aspetto che Oliverio non aveva calcolato, l’operosità della DDA di Reggio Calabria, che non è la procura di Cosenza o quella di Castrovillari dell’era Giacomantonio. La stessa procura che non ha mai inteso aprire un’inchiesta sulle evidenti responsabilità di Oliverio sulla maggiore truffa avvenuta in Calabria: la costruzione della Sibari/Sila. Una truffa che supera i 58 milioni di euro per la costruzione, mai finita, di due chilometri di strada. Ma ora ci penserà il dottor Facciolla a questo.

Dopo aver cacciato dalla giunta Guccione, Ciconte e De Gaetano perché oggetto di indagini nell’inchiesta “Rimborsopoli”, ora dovrebbe toccare all’assessore Barbalace indagata per abuso d’ufficio e truffa dalla DDA di Reggio all’interno dell’operazione “Mandamento”. Sempre se tanto mi dà tanto. Ma non finiscono qui i guai dell’amministrazione Palla Palla.

Giova ricordare che sul consigliere Orlandino Greco (della lista Oliverio Presidente) pende una richiesta d’arresto della DDA di Catanzaro. Non solo, anche Seby Romeo, capogruppo del PD in consiglio regionale, insieme al suo compare di merende De Gaetano, sono al centro di un’inchiesta per voto di scambio politico/mafioso. Senza contare le implicazioni in tanti intrallazzi del suo capogabinetto Pignanelli. Insomma quella di Oliverio passerà alla storia coma la presidenza più inquisita e opaca della storia della Regione Calabria.

Palla Palla sarà ricordato, più che per l’inesistente azione politica, per le sue elargizioni di denaro pubblico all’amante, la famosa regista Adriana Toman, tra una cosa e l’altra quasi un milione di euro.

Se avesse un minimo di dignità Palla Palla lascerebbe. Ma i suoi interessi vengono prima degli interessi dei cittadini. Preferisce restare seduto su quello che lui considera il suo trono a continuare farsi i cazzi suoi, nonostante sia chiaro a tutti che la situazione che si è venuta a creare, fa male alla Calabria.

Ormai è solo questione di tempo, o lo capisce da solo e se ne va con le buone, ma abbiamo detto che non lo farà mai, oppure glielo faranno capire con le “cattive”. Decidi tu Olivè.