Cosenza, No Metro: “Non siamo la città delle scimmie che ballano”

Metrotramvia: Cosenza non è la città delle scimmie che ballano

Che fine ha fatto la petizione per il Referendum sulla Metrotramvia?

Oltre agli impegni mondani, le demolizioni selvagge nel Centro Storico, gli sgomberi forzati e gli eventi per il posizionamento di un’antenna per un Ponte che collega nel “nulla”, qualcuno dica al sindaco Occhiuto che ci sono anche gli impegni istituzionali da rispettare.

Il 12 giugno scorso, data definita dal sindaco: “storica per la città”, data in cui il primo cittadino apponeva la sua firma sull’accordo di Programma, per la realizzazione della Metrotramvia, con la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza ed il Sindaco di Rende, dopo un baratto durato mesi ai danni della città, dopo un “tuffo carpiato in avanti”, per rimanere in tema di medaglie, che lo ha visto cambiare totalmente la sua posizione sul progetto più inutile della storia calabrese, per interessi certamente non legati al bene della città, per il Comitato No Metro e la cittadinanza, quella data segna un passaggio fondamentale di democrazia, “la richiesta di consultazione popolare” sottoscritta da più di 200 cittadini, protocollata e consegnata da una nostra delegazione all’atto della firma dell’accordo di programma.

Ebbene, abbiamo atteso pazientemente che, come previsto dall’Art.8 Comma I dello Statuto Comunale (-“La petizione è inoltrata al Sindaco il quale, entro 30 giorni, la assegna in esame all’organo competente e ne invia copia ai gruppi presenti in Consiglio comunale. Se la petizione è sottoscritta da almeno 200 persone l’organo competente deve pronunciarsi in merito entro trenta giorni dal ricevimento. Il contenuto della decisione dell’organo competente, unitamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del Comune…”-) trascorressero i 30 giorni in cui il sindaco è obbligato ad inoltrare la petizione all’Organo competente.

Tra un ballo ed un concerto, il sindaco si è ricordato di adempiere al suo dovere? Sarebbe opportuno che egli stesso trovasse il tempo per informare i cittadini dell’iter della petizione?

Il silenzio che “strategicamente” è calato sull’argomento non ci distrae dal vigilare su un’opera palesemente contrastata dalla cittadinanza ma voluta fortemente dalla “politica del magna magna”, vogliamo trasparenza, vogliamo risposte e soprattutto vogliamo che siano i cittadini a decidere nel merito, vogliamo il REFERENDUM.

C’è una gran parte della città composta da uomini e donne a cui piace divertirsi, godersi la città, apprezzarla e che, soprattutto, la amano forse più del sindaco, ma che non vogliono essere considerati tante “scimmie che ballano”.

Comitato No Metro