Paola e Articolo 1: attenti ai trasformisti. Lettera aperta a Roberto Speranza

Lettera aperta a Roberto Speranza

Inizio questa mia missiva partendo da una domanda che ti è stata fatta (uso il tu in quanto compagno socialista dal lontano 1974, proveniente dal famigerato e variopinto Movimento Studentesco del ’68) il 4 luglio:

Domanda:

Come ci arriverete (ad una lista unitaria)? Mpd-Articolo 1, le Officine del programma di Pisapia, Campo progressista, la Boldrini… Marcerete divisi per colpire compatti? A ottobre vi ritroverete sempre sotto l’insegna di “Insieme”? Sarà il nome della lista unitaria?

Alla quale hai risposto:

“Noi di Mpd lo stiamo facendo da tempo e continueremo a farlo. È necessario che le comunità territoriali possano partecipare, serve coraggio e può arrivare solo dal basso. Da qui a settembre ci incontreremo sicuramente. “Insieme” era il nome della piazza di sabato, l’inizio di un percorso. Il nome finale, spero unitario, lo decideremo con tutti i protagonisti di questo viaggio che mi auguro siano i più numerosi possibili, sia dal Pd che dalla sinistra”.

Aver letto questa tua risposta mi aveva invogliato da socialista a prendere in considerazione quanto da te detto, anche se prima mi ero avvicinato a questa idea di “stare insieme” dall’appello di Giuliano Pisapia, il quale come me (bontà sua), pur avendo intrapreso un cammino che porta a “stare insieme” della sinistra italiana, sembra titubante.

Sinceramente non riuscivo a capire perché questa titubanza di Pisapia.

Ora che leggo dai giornali che anche nella mia città – Paola (città della periferica Cosenza) – si parla di Articolo 1, in quanto il capogruppo del gruppo consiliare del PSI (lista che ha partecipato alle elezioni amministrative come PSI, eleggendo 3 consiglieri oltre al sindaco Roberto Perrotta) ha ritenuto di costituire senza avvisare il Partito il gruppo consiliare denominato Art. 1 – PSI, capisco le titubanze di Giuliano Pisapia, che diventano le mie.

Tu parli di partecipazione proveniente dal basso.

Io avevo capito che chi faceva parte del “basso” fossero tutti i cittadini che si richiamano a valori della sinistra tradizionale italiana che non condividono le scelte dell’attuale partito egemone di sinistra PD.

Ma ciò cozza con il fatto di trovarmi – nel caso in cui dovessi aderire alla tua iniziativa – ad aderire ad un movimento, aggregazione che – per non so quale investitura – ha come capo fila un tuo compagno di università, che il popolo della sinistra demoralizzata, non renziana, non conosce come compagno militante.

A questo punto mi chiedo – ma probabilmente è l’età (ho 68 anni) –: ad un criterio tutto renziano di scelta di un “cerchio magico” costituito da toscani, belle ragazze, che comunque ricorda molto quello berlusconiano di veline, funzionari Mediaset, etc., hai sostituito un sistema “speranziano” di scelta costituito da un ritorno alla goliardia?

Se così è, mi sembra un ennesimo fallimento, al quale non ho nessuna voglia di partecipare.

Cordiali saluti

Francesco Garritano