INCENDI DOLOSI, I LONGOBUCCHESI SCRIVONO ALLE ISTITUZIONI
I cittadini si sono costituiti in un’associazione per far sentire la loro voce contro il disastro ambientale
Longobucco, 17 agosto – In seguito ai devastanti incendi dolosi che hanno causato l’immenso disastro ambientale a Longobucco, in Sila (provincia di Cosenza), ed in tutta la Calabria, la neo associazione “Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro” ha inviato una lettera alle istituzioni nazionali e locali: al presidente della Regione Mario Oliverio, al sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, al capo della Protezione civile nazionale e regionale, Angelo Borrelli e Carlo Tansi, al commissario europeo per l’ambiente Karmenu Vella, ai consiglieri regionali, al commissario di Calabria verde comandante generale Aloisio Mariggiò, al prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, ai ministri dell’ambiente, delle politiche forestali e dell’interno, rispettivamente Gian Luca Galletti, Maurizio Martina e Marco Minniti.
Nero su bianco, l’associazione ha chiesto di stroncare qualsiasi meccanismo speculativo che rende gli incendi economicamente vantaggiosi. A tal fine ha sottolineato alle istituzioni due questioni: in primis che gli organi preposti presidino il territorio, affinché vengano destinate al taglio solo le aree e gli alberi che sono stati effettivamente irreversibilmente danneggiati dai roghi, attraverso l’attivazione di uno scrupoloso servizio di controllo via satellite, aerea ed a terra, in secondo luogo che attraverso nuove assunzioni, vengano ripristinare tutte quelle figure professionali abilitate alla prevenzione, alla sorveglianza e allo spegnimento degli incendi, un tempo esistenti e ormai sparite.
“Pertanto – spiegano, tramite una nota, i cittadini dell’associazione – è necessario avanzare proposte di legge in grado di abolire ogni profitto economico derivato dai tagli indiscriminati conseguenti agli incendi che hanno devastato il patrimonio boschivo del nostro territorio”. “Nel caso in cui queste richieste non dovessero essere soddisfatte – annuncia la neo associazione, che nel frattempo ha dato il via ad una raccolta firme -, i longobucchesi torneranno a far sentire la propria voce con nuove petizioni e mobilitazioni tutte le volte che sarà necessario per evitare simili disastri”.
“Le montagne e tutte le creature presenti fanno parte di un immenso patrimonio da tutelare e salvaguardare, conclude la nota. Un bene su cui le autorità competenti dovrebbero puntare per un eventuale futuro della nostra terra, fatto di turismo e cultura. Se si continuano a bruciare i nostri boschi, non ci sarà più alcuna speranza, per questo noi longobucchesi li difenderemo con tutti i mezzi a disposizione ed in tutte le sedi opportune, fino a quando questo scempio non avrà fine”.
Associazione “Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro”