Spiace che l’Accademia Italiana del Peperonicno abbia manifestato tanta intolleranza dinnanzi quelle che, riteniamo, siano critiche del tutto legittime ed abbia inteso conferire mandato ad un noto legale “per querelare Codacons, Francesco Di Lieto e i giornali interessati per la diffusione di notizie false che ledono gli interessi dell’Accademia Italiana del Peperoncino Onlus organizzatrice”.
Usare le “querele” per intimidire chi osa dissentire o, semplicemente, esprime un’opinione, non è un bel segnale e, forse, denota con quale spirito democratico e capacità di dialogo, vengono gestite le risorse nel nostro paese.
Ma di questo, per volontà altrui, saremo chiamati a rispondere ed avremo l’opportunità di discutere compiutamente nelle sedi appropriate.
Certo, ora ci attendiamo che la Regione Calabria e lo stesso Governatore, il quale (senza temere querele) ha dichiarato “discutibile” la scelta della madrina, verifichi accuratamente l’opportunità di erogare contributi a chi manifesta cotanta intolleranza e, come diremo oltre, rischia di offendere la Calabria intera.
Ciò che ora importa è rimediare ad un errore.
Le cifre sono differenti. E di tanto occorre subito scusarsi.
Certo, la fattura (nr. 54/2017) da pagarsi entro il 31 agosto 2017, porta la data odierna (21 agosto 2017) e quindi emessa successivamente alle nostre perplessità e, se fossimo maliziosi, potremmo finanche supporre che tanto clamore ha portato a dimezzare il danno.
Ma andiamo per ordine.
Le cifre. Il compenso per la presenza della nota artista è di 36.600,00 euro.
Di questa somma all’incirca 23mila euro sarebbero a carico della Regione Calabria.
Non certo bruscolini… specie se pensiamo che tanti progetti non hanno avuto altrettanta fortuna.
Ora, visto che comunque ne dovremmo rispondere in Tribunale, sarebbe utile sapere se, oltre al compenso, vi siano altre spese.
Ci riferiamo alle spese di trasporto (viaggi aerei, taxi…), alle spese di soggiorno (albergo, pranzi …) per l’artista e per l’eventuale staff.
Ma c’è qualcosa che va ben oltre le cifre e che, addirittura, le oscura.
Ed infatti riteniamo come la presenza della signora Belen risponda a logiche che usano e sviliscono la donna, relegandola al ruolo di mero “oggetto”.
Ecco, pensare che una donna sia “eccitante” come un peperoncino; pensare ad una donna “piccante” se è svestita … offende non solo le donne, ridotte ad un oggetto sessuale, ma anche gli uomini e, addirittura, l’intera Calabria.
La nostra regione ha enormi bellezze naturali, spesso sottovalutate o, peggio, mortificate… e pensare di attirare l’attenzione attraverso un corpo, forse, non è una gran trovata.
Non abbiamo certo bisogno di simili “mezzucci” per attirare turismo e valorizzare le nostre ricchezze.
Ma tant’è.
Ed allora, in attesa di conoscere eventuali spese aggiuntive che, se confermate, finirebbero per ricondurre la spesa alle cifre iniziali, non ci rimane che ricordare come la metà di uno spreco, sia pur sempre uno spreco.
Francesco Di Lieto – Codacons