E’ così che funziona da noi: passatu u Santu, passata a festa. Che tradotto significa: passate le emergenze, finiti i lamenti.
La classe politica calabrese è quella che è, e lo sappiamo, ma la gente calabrese lo è ancor di più.
Da oggi in poi, e per almeno un anno, non si parlerà più di depurazione, di mare sporco, di melma che galleggia, di vacanze rovinate. Non si imprecherà più contro i corrotti, e la classe politica responsabile dell’ennesima stagione estiva disastrosa. Per quel che riguarda i cittadini, ora che sono rientrati dalle ferie, possono scaricare a mare anche vagonate di letame che non gliene frega niente a nessuno. Almeno fino alla prossima stagione. E nel mentre i marpioni politici inondano il web di dati e risultati sulla presenza turistica in Calabria che manco la California.
Per la politica questa è stata la stagione migliore di sempre. Tutto ha funzionato alla meraviglia: gli albergatori sono contenti, i ristoratori altrettanto, e i fitta camere stanno ancora contando i soldi. E tutte le lamentele sul mare sporco, la mancanza di servizi, i rubinetti a secco nelle maggiori località turistiche, sono solo un vago ricordo di un tempo che fu. In attesa ovviamente della nuova stagione che inevitabilmente porterà di nuovo con se le solite lamentele. Perché, come succede sempre, nessuno farà niente per prevenire i problemi, preventivare lavori, e organizzare una stagione estiva degna di questo nome. Tutto resterà così com’è, altrimenti di che cosa ci lamenteremo la prossima estate?
Non si parlerà più neanche degli incendi che hanno devastato la regione e in particolare la nostra provincia. Non si parlerà più del mancato piano antincendi, dello scandalo Canadair, e dei bandi regionali che hanno, molto probabilmente, armato la mano di tanti incendiari. Quel che è stato è stato, e ciò che è andato in fumo oramai è cenere. Inutile piangere sul bosco bruciato. Ora tutto è passato, le piogge fermeranno gli incendiari e tutto ritornerà alla normalità. Anche qui fino alla prossima stagione estiva.
Ogni anno è sempre la stessa musica: lamentele a iosa, e poi il silenzio.
Ma per fortuna sta per arrivare l’autunno e con esso anche i temporali che inevitabilmente creeranno i soliti problemi di allagamenti e smottamenti vari in giro per la Calabria, e via di nuovo con le lamentele e le critiche, salvo poi, ad emergenza passata, ritornare a quello che più di ogni altra cosa ci caratterizza: il silenzio e le reverenza verso i potenti.
E’ così che ragiona il calabrese.