Le navi dei veleni: la Rai, De Grazia, Minniti e i (soliti) servizi segreti

di Francesco Cirillo

Rai 1 ha trasmesso qualche giorno fa in seconda serata la storia di Natale De Grazia. A parlarne Nuccio Barillà della Legambiente Calabria, Riccardo Bocca giornalista dell’Espresso autore di un libro sulle navi dei veleni e il procuratore Neri, che è stato uno dei pochi magistrati coraggiosi ad aver aperto un’inchiesta sul traffico dei rifiuti tossici e con il quale il capitano De Grazia lavorava.

Ebbene, il servizio ti lascia con l’amaro in bocca. Conosco personalmente Nuccio Barillà e sono certo al 100% che abbia sviscerato, nella sua intervista tutto ciò che lui sa e che ha sempre detto riguardo al traffico di rifiuti tossici in Calabria e nel Mediterraneo. Lo stesso posso dire di Riccardo Bocca avendo letto il suo libro e i suoi scritti.

Il problema è nella RAI e nei tagli che avrà sicuramente fatto, per non intaccare i delicati equilibri sui quali regge questa tragica storia. Non una parola sui possibili mandanti dell’omicidio del capitano de Grazia. Non una parola sulla Jolly Rosso e la linea Messina e sul lavoro fatto da De Grazia su quel tentativo di affondamento. Non una parola su chi faceva appostamenti e pedinamenti dei quali ha parlato il procuratore Neri. Nessuna parola sul viaggio che Natale De Grazia stava intraprendendo e perché si trovasse su quell’auto piuttosto che su un’altra e chi sapesse di quei cambiamenti avvenuti nell’ultima ora. Insomma il non detto riguarda i SERVIZI SEGRETI ITALIANI e il servizio televisivo non ha fatto altro che aggiungere misteri ai misteri creando solo smarrimento e confusione.

Insomma, chi avrebbe potuto uccidere De Grazia e perché non lo si evince. Dalle tante carte in possesso dalle varie commissioni parlamentari e rese pubbliche negli ultimi anni, si capisce largamente che sono i servizi segreti ad aver coperto le varie operazioni di affondamento. Sono loro che hanno organizzato per conto degli industriali e di vari governi i viaggi delle navi verso la Somalia, il Libano e nel Mediterraneo, sono loro che hanno finanziato alcune operazioni nelle quali è incappata la povera Ilaria Alpi, sono loro che sono a conoscenza di tutto ciò che è avvenuto nel Mediterraneo in quegli anni e basterebbe consultare gli archivi ancora segreti chiusi negli armadi dei servizi di sicurezza italiani per averne certezza assoluta.

Nel libro di Riccardo Bocca c’è scritto tutto, ma alla Rai evidentemente la questione non interessa. Non è alla ricerca di alcuno scoop, ma solo il servizio televisivo fine a se stesso. D’altra parte di questa questione sono molti a saperne di più.

Cossiga e Minniti

Per esempio l’onnipotente ministro Minniti ne dovrebbe sapere qualcosa proprio per il suo passato trascorso a contatto coi servizi segreti italiani e americani, così come D’Alema a capo del Copasir per diversi anni e tutti quei politici che hanno avuto accesso agli archivi segreti tramite le presidenze delle varie commissioni parlamentari che si sono avute negli ultimi 30 anni.

Insomma, si è aperto un inutile polverone. Restiamo in attesa di qualche magistrato eroe che abbia il coraggio di riaprire il caso De Grazia e delle navi dei veleni nel Mediterraneo e rilegga quelle carte chiuse nel Tribunale di Paola che riguardano la Jolly Rosso e la Cunsky. Inchieste aperte, archiviate e abbandonate velocemente dai magistrati dopo la solita, grande pubblicità sui giornali.